"Mind Warfare: la guerra invisibile tra Russia e Ucraina"
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Author
Schipani, Morena <2003>
Date
2025-10-16Data available
2025-10-23Abstract
Il presente elaborato analizza il fenomeno della guerra ibrida, con particolare attenzione alla sua dimensione cognitiva e alla strategia adottata dalla Federazione Russa nel conflitto contro l'Ucraina.
Attraverso un approccio teorico e comparativo, lo studio ricostruisce le principali interpretazioni concettuali, sottolineando l'ambiguità del termine e le implicazioni etico-giuridiche di una guerra condotta al di sotto della soglia convenzionale.
Ne emerge una categoria sfuggente e controversa, che mette in discussione i parametri tradizionali del diritto internazionale e solleva nuove problematiche in termini di legittimità, responsabilità e tutela dei principi democratici.
Successivamente l'analisi si concentra sulla continuità tra le pratiche sovietiche e la dottrina russa contemporanea, mostrando come Mosca abbia saputo integrare strumenti militari con campagne di disinformazione, cyberattacchi e pressioni economiche per ottenere un'egemonia cognitiva.
Questo modello, reso più efficace dalle tecnologie digitali e dai social media, mira non solo a indebolire l'avversario sul campo, ma anche a manipolare narrazioni, generare sfiducia e condizionare la coesione sociale.
Infine, vengono esaminati gli effetti psicosociali della guerra ibrida sulla popolazione ucraina, il deterioramento della fiducia collettiva e le sfide poste alle democrazie occidentali.
L'elaborato dimostra come la guerra cognitiva non sia un fenomeno marginale, ma una componente strutturale della sicurezza internazionale contemporanea.
In un mondo segnato dalla digitalizzazione, dall'intelligenza artificiale e da vulnerabilità interconnesse, la resilienza sociale e istituzionale emerge come pilastro imprescindibile, al pari delle capacità militari, per la difesa della stabilità politica e dei valori democratici. This thesis analyzes the phenomenon of hybrid warfare, with particular attention to its cognitive dimension and to the strategy adopted by the Russian Federation in the conflict against Ukraine.
Through a theoretical and comparative approach, the study reconstructs the main conceptual interpretations, highlighting the ambiguity of the term and the ethical and legal implications of a war conducted below the conventional threshold.
The result is an elusive and controversial category that challenges the traditional parameters of international law and raises new issues in terms of legitimacy, responsibility, and the protection of democratic principles.
Subsequently, the analysis focuses on the continuity between Soviet practices and contemporary Russian doctrine, showing how Moscow has managed to integrate military instruments with disinformation campaigns, cyberattacks, and economic pressure to achieve cognitive hegemony.
This model, made more effective by digital technologies and social media, aims not only to weaken the adversary on the battlefield but also to manipulate narratives, generate mistrust, and undermine social cohesion.
Finally, the thesis examines the psychosocial effects of hybrid warfare on the Ukrainian population, including the erosion of collective trust and the challenges faced by Western democracies. The study demonstrates that cognitive warfare is not a marginal phenomenon but a structural component of contemporary international security.
In a world marked by digitalization, artificial intelligence, and interconnected vulnerabilities, social and institutional resilience emerges as an indispensable pillar, on par with military capabilities, for safeguarding political stability and democratic values.
Type
info:eu-repo/semantics/bachelorThesisCollections
- Laurea Triennale [3625]

