Gli effetti delle guerre sulla crisi alimentare

Abstract

La crisi alimentare è una delle sfide più gravi del nostro tempo e riguarda milioni di persone. Questo fenomeno non riguarda solo mancanza di cibo, ma un insieme di problemi legati al cambiamento del clima , alla povertà, ai conflitti e alle scelte politiche. Il cibo non è solo nutrimento, può infatti diventare anche un’arma, come è stata usata nei secoli per controllare e piegare intere popolazioni. In questa tesi analizzeremo come la fame è stata utilizzata durante guerre e assedi, e come ancora oggi i conflitti rendano difficile coltivare, commerciare o ricevere aiuti soffermandoci sui paesi più colpiti, dove l’insicurezza alimentare costringe tante persone a lasciare le proprie case e a migrare, non solo per sfuggire alle violenze ma anche perché non hanno più mezzi per vivere. Una parte importante del lavoro riguarda la risposta della comunità internazionale, verrà analizzato il ruolo delle Nazioni Unite, delle ONG e delle organizzazioni locali, con i loro successi ma anche con tanti limiti dovuti alla mancanza di risorse e agli ostacoli politici. Infine, si guarderà al futuro: secondo le previsioni di FAO e WFP, la situazione potrebbe peggiorare entro il 2035, ma ci sono possibili vie d’uscita, dall’agricoltura sostenibile alla cooperazione globale. Il messaggio centrale è che il cibo non può essere considerato solo una merce o uno strumento di potere ma è un diritto fondamentale e universale, e garantire l’accesso ad esso significa costruire un futuro più giusto e sicuro per tutti.

The food crisis is one of the most serious challenges of our time and affects millions of people. It is not only about a lack of food, but also about problems linked to climate change, poverty, conflicts, and political decisions. Food is not just nourishment, it can also be used as a weapon, as it has been throughout history to control and oppress entire populations. This thesis will examine how hunger has been used during wars and sieges, and how conflicts today still make it hard to farm, trade, or receive aid. It will focus on the countries most affected, where food insecurity forces many people to leave their homes and migrate not only to escape violence but also because they can no longer make a living. An important part of the work looks at the international response, analyzing the role of the United Nations, NGOs, and local organizations their achievements as well as their limits caused by scarce resources and political obstacles. Finally, it considers the future: according to FAO and WFP forecasts, the situation could worsen by 2035, but solutions exist, from sustainable agriculture to global cooperation. The key message is that food must not be seen only as a commodity or a tool of power, but as a fundamental and universal right. Ensuring access to it means building a fairer and safer future for everyone.