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Il battito dopo il silenzio: la donazione DCD, esperienza del Centro Cardiochirurgico Universitario Molinette di Torino

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tesi34914836.pdf (2.345Mb)
Author
Proto, Alessia <2000>
Date
2025-10-13
Data available
2025-10-16
Abstract
La carenza di organi rappresenta una delle principali sfide della trapiantologia cardiaca. La donazione dopo morte cardiocircolatoria controllata (DCD, Maastricht III) costituisce oggi una strategia promettente per ampliare il numero di donatori e ridurre i tempi di attesa. Introdotta in Italia nel 2015, è attualmente applicata solo in pochi centri altamente specializzati, per la complessità clinica, normativa ed etica che comporta. Questo lavoro si basa su uno studio osservazionale svolto presso il Centro Trapianti “Le Molinette” di Torino, focalizzato sull’analisi dei casi di donazione DCD Maastricht III. Sono stati esaminati il protocollo perfusionale, i tempi ischemici, le tecniche di riperfusione (normotermica regionale e CEC), i criteri di selezione e gli esiti post-trapianto. È stato inoltre approfondito il ruolo centrale del perfusionista nella gestione delle strategie extracorporee, indispensabili per la sicurezza e la standardizzazione della procedura. La casistica comprende 12 donatori, età media 45 anni: 10 cuori sono stati trapiantati con successo. Il tempo medio di ischemia calda funzionale è stato di 33 minuti. La selezione si è basata su frazione di eiezione ≥50% e andamento favorevole dei lattati durante la riperfusione. La sopravvivenza è risultata del 100% a 30 giorni e dell’80% a 6 mesi, con buona funzione cardiaca e pochi episodi di rigetto acuto. Questi risultati confermano la fattibilità e la sicurezza del trapianto cardiaco da DCD, con esiti sovrapponibili a quelli da donatore in morte encefalica (DBD). L’adozione di protocolli condivisi e la collaborazione multidisciplinare sono fondamentali per favorire la diffusione di questa tecnica, che può contribuire significativamente ad aumentare il numero di trapianti cardiaci in Italia.
 
The shortage of available organs represents one of the major challenges in contemporary heart transplantation. Controlled donation after circulatory death (DCD, Maastricht III) has emerged as a promising strategy to expand the donor pool and reduce waiting times for heart transplantation. Introduced in Italy in 2015, this approach is currently implemented only in a few highly specialized centers due to its clinical, ethical, and regulatory complexities. This study is based on an observational analysis conducted at the “Le Molinette” Transplant Center in Turin, focusing on controlled DCD Maastricht III heart donations. The perfusion protocol, ischemic times, reperfusion techniques (regional normothermic perfusion and cardiopulmonary bypass), donor selection criteria, and post-transplant outcomes were examined. Special attention was given to the crucial role of the perfusionist in managing extracorporeal circulation strategies, which are essential to ensure safety and procedural standardization. The series includes 12 DCD donors with a mean age of 45 years; 10 hearts were successfully transplanted. The mean functional warm ischemia time was 33 minutes. Donor selection was based on a left ventricular ejection fraction ≥50% and favorable lactate trends during reperfusion. Post-transplant survival was 100% at 30 days and 80% at 6 months, with good cardiac function and only isolated episodes of acute rejection. These results confirm the feasibility and safety of heart transplantation from DCD donors, showing clinical outcomes comparable to those from donation after brain death (DBD). The implementation of standardized protocols and multidisciplinary collaboration are key elements for the wider adoption of this technique, which could significantly increase the number of heart transplants performed in Italy.
 
Type
info:eu-repo/semantics/bachelorThesis
Collections
  • Laurea Triennale [3493]
URI
https://unire.unige.it/handle/123456789/13198
Metadata
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