Educare alle relazioni: un ponte tra affettività e intercultura per una scuola dell’inclusione.

Abstract

La tesi indaga l’articolazione fra educazione affettiva, educazione interculturale e inclusione nella scuola primaria, proponendo il modello della “scuola delle relazioni” come chiave per una didattica realmente inclusiva. Partendo da un’analisi teorico-critica della letteratura e del quadro normativo italiano, il lavoro ricostruisce concetti fondamentali (intelligenza emotiva, alfabetizzazione affettiva, educazione alla sessualità) e li collega ai principi e alle pratiche dell’educazione interculturale: riconoscimento dell’altro, decostruzione degli stereotipi, dialogo e gestione costruttiva del conflitto. La metodologia combina revisione bibliografica, analisi normativa e materiali/osservazioni raccolti durante percorsi di formazione e attività Erasmus in contesti nordici. Il confronto con Finlandia e Danimarca evidenzia come l’attenzione strutturata al benessere, lo sviluppo di life skills, percorsi curricolari espliciti (etica, cittadinanza) e figure professionali dedicate favoriscano ambienti scolastici partecipativi e inclusivi. I risultati sottolineano che le competenze emotive non sono accessorie ma prerequisito per relazioni di apprendimento significative: promuovono il clima di classe, contrastano violenza e discriminazione e facilitano la partecipazione. Nel contesto italiano emerge però l’assenza di un approccio sistematico che integri stabilmente tali competenze nel curricolo. Si propongono piste operative: inserire percorsi strutturati di educazione affettiva e life skills, promuovere formazione docente mirata e progetti partecipati con famiglie e comunità; avviare sperimentazioni pilota e studi longitudinali per valutare efficacia e trasferibilità. La tesi conclude che costruire una scuola delle relazioni è un impegno pedagogico, politico ed etico, necessario per formare cittadine e cittadini capaci di vivere la diversità come risorsa.

This thesis examines the interplay between affective education, intercultural education, and inclusion in primary schools, proposing the “school of relationships” model as a pathway to genuinely inclusive pedagogy. Drawing on a critical review of the literature and the Italian regulatory framework, the study reconstructs core concepts (emotional intelligence, affective literacy, and sexuality education) and links them to intercultural principles and practices: recognition of the other, stereotype deconstruction, dialogue, and constructive conflict management. Methodologically, the work combines a literature review and normative analysis with materials and observations gathered during training activities and an Erasmus experience in Nordic contexts. The comparative analysis of Finland and Denmark shows how a structured emphasis on well-being, development of life skills, explicit curricular pathways (ethics, citizenship), and dedicated professional roles contribute to participatory, inclusive school environments. Findings stress that emotional competences are not ancillary but prerequisites for meaningful learning relationships: they improve classroom climate, counter violence and discrimination, and enhance student participation. In the Italian context, however, a systematic integration of these competences into the curriculum is often lacking. The thesis proposes operational directions: implement structured affective-education and life-skills programs, provide targeted teacher training, promote participatory projects involving families and communities, and launch pilot interventions and longitudinal studies to evaluate effectiveness and transferability. Building a school of relationships is presented as a pedagogical, political, and ethical commitment essential to forming citizens who view diversity as a resource.