Sotto silenzio: la libertà di stampa in Ungheria
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Author
Cascino, Ludovica <2003>
Date
2025-10-14Data available
2025-10-16Abstract
La presente tesi analizza la condizione della libertà di stampa in Ungheria, un diritto formalmente riconosciuto ma progressivamente svuotato di sostanza durante i governi di Viktor Orbán.
Attraverso un approccio qualitativo, basato su fonti accademiche, rapporti internazionali e documenti ufficiali dell’Unione Europea e di organizzazioni non governative, la ricerca evidenzia come il controllo esercitato dall’esecutivo sui mezzi di comunicazione abbia ridotto drasticamente il pluralismo informativo, trasformando il sistema mediatico in uno strumento funzionale alla legittimazione del potere politico.
Particolare attenzione è riservata all’analisi delle misure legislative e istituzionali che hanno inciso sul lavoro dei giornalisti e sulla sostenibilità economica delle testate indipendenti, favorendo la concentrazione dei media nelle mani di soggetti vicini al governo. Il caso ungherese è inserito all’interno di un confronto con i principi sanciti dai Trattati e dalla Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea, al fine di valutare la compatibilità delle politiche interne con gli standard europei in materia di libertà di espressione e diritto all’informazione.
I risultati mostrano come le restrizioni imposte non solo abbiano compromesso il ruolo del giornalismo quale strumento di controllo democratico, ma abbiano anche innescato un più ampio dibattito sul futuro della democrazia liberale in Europa. La tesi si propone dunque di contribuire alla riflessione critica su un fenomeno che, partendo dall’Ungheria, solleva interrogativi fondamentali circa la capacità dell’Unione Europea di difendere i propri valori fondativi e di rispondere alle sfide poste da governi che adottano strategie illiberali. This thesis examines the state of press freedom in Hungary, a right that is formally recognized but has been progressively emptied of substance under the governments of Viktor Orbán.
Through a qualitative approach, based on academic sources, international reports, and official documents from the European Union and non-governmental organizations, the research highlights how the government’s control over the media has drastically reduced informational pluralism, turning the media system into a tool for legitimizing political power.
Particular attention is devoted to the analysis of legislative and institutional measures that have affected journalists’ work and the economic sustainability of independent outlets, fostering media concentration in the hands of actors close to the government. The Hungarian case is placed within a broader comparison with the principles enshrined in the EU Treaties and the Charter of Fundamental Rights, in order to assess the compatibility of national policies with European standards on freedom of expression and the right to information.
The findings show that the restrictions imposed have not only undermined journalism’s role as a democratic watchdog, but have also triggered a wider debate on the future of liberal democracy in Europe. The thesis therefore aims to contribute to a critical reflection on a phenomenon which, starting from Hungary, raises fundamental questions about the European Union’s ability to defend its founding values and respond to the challenges posed by governments pursuing illiberal strategies.
Type
info:eu-repo/semantics/bachelorThesisCollections
- Laurea Triennale [3493]