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La devianza durante il fascismo: patologizzazione, repressione e controllo sociale.

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tesi34583837.pdf (513.1Kb)
Author
Mezzano, Sofia <2001>
Date
2025-10-06
Data available
2025-10-09
Abstract
Il presente elaborato analizza il rapporto tra psichiatria e potere politico durante il Ventennio fascista, con particolare attenzione alla condizione femminile e all’internamento di coloro che non rispettavano i ruoli di moglie e madre imposti dal regime. L’obiettivo è mostrare come la psichiatria, lungi dall’essere una disciplina neutrale, sia stata trasformata in uno strumento di controllo sociale e politico. L’analisi si concentra sul processo di medicalizzazione della devianza, ovvero sulla tendenza a interpretare comportamenti trasgressivi o non conformi come patologie. Questa dinamica, già presente in epoche precedenti, nel fascismo trovò una legittimazione istituzionale, colpendo in particolare le donne la cui condotta era percepita come deviante o non conforme ai modelli di femminilità imposti dal regime. La ricerca prende in esame la legislazione manicomiale, l’ideologia fascista della donna e le pratiche di internamento, avvalendosi di fonti legislative, storiografiche e archivistiche. Un rilievo particolare è attribuito agli archivi manicomiali e alle lettere delle internate, che costituiscono preziose testimonianze capaci di restituire voce e dignità a chi era stato ridotto al silenzio.
 
This paper aims to analyze the relationship between psychiatry and political power during the Fascist period, with particular attention to the female condition and the internment of those who did not comply with the roles of wife and mother imposed by the regime. The objective is to show how psychiatry, far from being a neutral discipline, was transformed into an instrument of social and political control. The analysis focuses on the process of medicalization of deviance, that is, the tendency to interpret transgressive or non-conforming behaviors as pathologies. This dynamic, already present in previous times, found institutional legitimation under Fascism, particularly affecting women whose conduct was perceived as deviant or not conforming to the models of femininity imposed by the regime. The research examines mental health legislation, the Fascist ideology of womanhood, and internment practices, drawing on legislative, historiographical, and archival sources. Particular attention is devoted to the psychiatric archives and the letters of female inmates, which represent valuable testimonies capable of restoring voice and dignity to those who had been silenced.
 
Type
info:eu-repo/semantics/bachelorThesis
Collections
  • Laurea Triennale [3363]
URI
https://unire.unige.it/handle/123456789/13007
Metadata
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