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dc.contributor.advisorFedriani, Chiara <1984>
dc.contributor.advisorGerdes, Joachim Hans Bernd <1964>
dc.contributor.authorD'Auria, Giulia <2000>
dc.date.accessioned2025-10-09T14:11:43Z
dc.date.available2025-10-09T14:11:43Z
dc.date.issued2025-10-06
dc.identifier.urihttps://unire.unige.it/handle/123456789/12972
dc.description.abstractQuesta tesi analizza criticamente, attraverso la lente della Critical Discourse Analysis (CDA), la rappresentazione dei femminicidi nella stampa italiana e tedesca. Lo studio indaga le strategie discorsive che costruiscono l'immagine di vittime e autori, le cornici interpretative privilegiate e i meccanismi linguistici che normalizzano, attenuano o spettacolarizzano la violenza di genere. L'analisi si basa su un corpus di articoli da testate italiane (Corriere della Sera, Il Manifesto, Il Secolo d’Italia) e tedesche (Süddeutsche Zeitung, Die Welt, Der Spiegel, Bild), esaminando titoli, testi e meccanismi come deagentivizzazione, eufemizzazione, culturalizzazione e spettacolarizzazione. I risultati rivelano in entrambi i paesi una rappresentazione predominante che inquadra il femminicidio come fatto privato, centrato su dinamiche relazionali. Le vittime sono spesso definite da tratti anagrafici o relazionali, mentre gli autori possono essere umanizzati. Raramente la violenza è presentata come fenomeno strutturale. Emergono differenze significative: la stampa italiana mostra una maggiore varietà ideologica (con Il Manifesto in posizione critica), mentre quella tedesca adotta un linguaggio più istituzionale-giudiziario, marginalizzando il contesto strutturale. La ricerca conferma il ruolo cruciale del linguaggio mediatico nella costruzione sociale del femminicidio, sottolineando l'urgenza di pratiche di reporting che rendano visibile la dimensione sistemica della violenza di genere.it_IT
dc.description.abstractThis thesis critically analyses the discourse on femicides in Italian and German press using Critical Discourse Analysis (CDA). It investigates how media frame victims and perpetrators, which narratives are privileged, and which linguistic strategies normalize, mitigate, or sensationalize gender violence. The study examines a corpus from major Italian (Corriere, Manifesto, Secolo d'Italia) and German (SZ, Welt, Spiegel, Bild) outlets, analysing headlines and texts for deagentivation, euphemization, culturalization, and sensationalism. Findings show both press cultures predominantly frame femicide as a private, relational issue (e.g., jealousy, relationship failure), often describing victims biographically and humanizing perpetrators. Structural explanations are rare. Relational terms appear in over half the articles, while "Feminizid" is nearly absent in German media. Key differences emerge: Italian media show wider ideological range (e.g., Manifesto's critical stance), while German reporting favors institutional/judicial language, prioritizing official sources over structural analysis. The research confirms media's role in socially constructing femicide and underscores the need for reporting practices that highlight its systemic, gendered nature.en_UK
dc.language.isoit
dc.rightsinfo:eu-repo/semantics/closedAccess
dc.titleRAPPRESENTAZIONI GIORNALISTICHE DEL FEMMINICIDIO: UN’ANALISI CRITICA DEL DISCORSO NELLA STAMPA ITALIANA E TEDESCAit_IT
dc.title.alternativeJOURNALISTIC REPRESENTATIONS OF FEMICIDE: A CRITICAL ANALYSIS OF DISCOURSE IN THE ITALIAN AND GERMAN PRESSen_UK
dc.typeinfo:eu-repo/semantics/masterThesis
dc.subject.miurL-LIN/01 - GLOTTOLOGIA E LINGUISTICA
dc.publisher.nameUniversità degli studi di Genova
dc.date.academicyear2024/2025
dc.description.corsolaurea9265 - LINGUE E LETTERATURE MODERNE PER I SERVIZI CULTURALI
dc.description.area27 - LINGUE E LETT.STRAN.
dc.description.department100018 - DIPARTIMENTO DI LINGUE E CULTURE MODERNE


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