Effetti della pratica yoga sul benessere psicofisico di adolescenti e preadolescenti ricoverati per acuzie psichiatrica

Abstract

Il trattamento dei disturbi neuropsichiatrici in età evolutiva rappresenta una sfida complessa, per l’aumento dell’incidenza e le conseguenze sullo sviluppo. Il ricovero per acuzie psichiatrica richiede un approccio terapeutico integrato e rispettoso della soggettività. Da queste premesse nasce il progetto sperimentale svolto presso la UOC di Neuropsichiatria Infantile dell’Istituto Gaslini di Genova, con l’obiettivo di valutare l’efficacia dello yoga sul benessere psicofisico di adolescenti e preadolescenti ricoverati. La letteratura internazionale evidenzia gli effetti positivi dello yoga su ansia, regolazione emotiva e percezione corporea, ma la sua applicazione nei reparti psichiatrici pediatrici è ancora poco documentata. Il progetto ha previsto una lezione settimanale di yoga (60 minuti) per cinque mesi, condotta in un ambiente ospedaliero riorganizzato, con una proposta flessibile e ludica, adattata ai bisogni dei pazienti, in particolare quelli con disturbi alimentari acuti. Hanno partecipato 65 pazienti (età 6-18 anni, 12 maschi e 53 femmine). L’inclusione richiedeva stabilità clinica, consenso informato e motivazione. Sono stati coinvolti soggetti con DCA, autolesionismo, disturbi dell’umore, ADHD, autismo, disturbi comportamentali e del neurosviluppo. L’impatto è stato valutato tramite questionari: 10 domande nei primi sei incontri, due domande pre/post lezione successivamente. L’analisi ha mostrato effetti positivi generali, con miglioramenti nella percezione di sé (ansia), regolazione (comportamento), stabilizzazione emotiva (DCA), e benefici marcati nei disturbi del neurosviluppo. L’approccio ludico ha favorito la partecipazione anche di pazienti inizialmente oppositivi. Nonostante l’assenza di gruppo di controllo e la variabilità della frequenza, i risultati suggeriscono che lo yoga, se adattato, può rappresentare un valido supporto nel setting ospedaliero neuropsichiatrico, integrabile in percorsi terapeutici multidimensionali centrati sulla persona.

The treatment of neuropsychiatric disorders in children and adolescents is a complex challenge, due to both their rising incidence and the impact on development. Hospitalization for acute psychiatric conditions requires an integrated therapeutic approach that respects individual subjectivity. Based on these premises, this experimental project was carried out in the Child and Adolescent Neuropsychiatry Unit of the Giannina Gaslini Institute in Genoa, aiming to evaluate the effects of yoga on the psychophysical well-being of hospitalized adolescents and preadolescents. International literature highlights the benefits of yoga on anxiety, emotional regulation, and body awareness, yet its application in pediatric psychiatric settings remains poorly documented. The project offered weekly 60-minute yoga sessions for five months in a reorganized hospital space. The practice was flexible and playful, tailored to the physical and emotional needs of the patients, especially those with acute eating disorders. A total of 65 patients (aged 6–18; 12 males, 53 females) took part. Inclusion required clinical stability, informed consent, and motivation to participate. Participants included individuals with eating disorders, self-harm behaviors, mood disorders, ADHD, autism, behavioral and neurodevelopmental disorders. Impact was measured using questionnaires: a 10-question form for the first six sessions, and a 2-question pre/post form from session seven onward. Data analysis showed overall positive effects, with improvements in self-perception (anxiety), behavioral regulation, emotional stabilization (eating disorders), and notable benefits in neurodevelopmental conditions. The playful approach helped engage even initially resistant patients. Despite the lack of a control group and variable attendance, results suggest that adapted yoga can be a valuable support in neuropsychiatric hospital settings and may be integrated into multidimensional, person-centered therapeutic pathways.