Show simple item record

dc.contributor.advisorColagrossi, Elisabetta <1986>
dc.contributor.advisorCelada Ballanti, Roberto <1957>
dc.contributor.authorBarenghi, Alberto <1999>
dc.date.accessioned2025-07-24T14:12:06Z
dc.date.available2025-07-24T14:12:06Z
dc.date.issued2025-07-18
dc.identifier.urihttps://unire.unige.it/handle/123456789/12515
dc.description.abstractL’elaborato si propone di ripercorrere l’itinerario filosofico di Karl Löwith, il cui merito starebbe nell’aver ridisegnato la tradizione occidentale come una progressiva perdita della Natura e alienazione dell’uomo da essa. L’idea centrale del pensiero di Löwith riguarda alla frattura innestata dal Cristianesimo rispetto alla concezione greca della Natura: la Natura da realtà ultima divina degraderebbe a mero prodotto contingente di Dio. La svalutazione della Natura, dovuta alla separazione cristiana tra Dio e Natura, avrebbe sortito anche degli effetti sul piano antropologico, determinando l’introversione e ritorsione dell’uomo in sé stesso: infatti, solo in sé stesso l’uomo può attingere alla verità rappresentata da Dio stesso. Secondo Löwith, in forza di questo ingresso nell’interiorità, di fuga dal Mondo, si originerebbero due istanze fondamentali che poi graverebbero come eredità teologica sulle spalle sia della modernità sia anche del nichilismo stesso. La prima consisterebbe nella configurazione del Mondo come mera realtà esteriore, residuale, contrapposta al soggetto contribuendo così a un senso di spaesamento per cui il Soggetto non sarebbe più in grado di riconoscere la Natura, in quanto Totalità, come la sua unica e autentica Patria. La seconda produrrebbe invece quel motivo determinante, che attraverserà poi tutta la modernità, secondo cui il Mondo e la sua verità si reggerebbero e si fonderebbero sul Soggetto. L’elaborato si concentra sulla cultura greca, sia nella sua componente mitica sia filosofica, alla luce della loro comune idea di Natura, al fine di comprendere al meglio la portata rivoluzionaria cristiana. Inoltre, la cesura cristiana ha determinato non solo la negazione della Natura e la denaturalizzazione dell’Uomo, ma anche un nuovo senso della sofferenza umana. Si analizzerà infine, in riferimento tragedia greca, come la cultura greca, a differenza dell’antropocentrismo cristiano, abbia contribuito all’accettazione della sofferenza.it_IT
dc.description.abstractThe paper aims to retrace the philosophical journey of Karl Löwith, whose merit lies in having reinterpreted the Occident tradition as a progressive loss of Nature and the alienation of humanity from it. The central idea of Löwith’s thought concerns the rupture introduced by Christianity with respect to the Greek conception of Nature: Nature, once regarded as the ultimate divine reality, would be degraded to a mere contingent product of God. The devaluation of Nature, caused by the Christian separation between God and Nature, would also have anthropological consequences, leading to the introversion and inward retreat of man: indeed, it is only within himself that man can access the truth represented by God. According to Löwith, this turn inward, this flight from the World, would give rise to two fundamental tendencies that would later weigh as a theological legacy upon both modernity and nihilism itself. The first consists in the configuration of the World as a mere external, residual reality, opposed to the subject, thus contributing to a sense of disorientation whereby the Subject is no longer able to recognize Nature, as Totality, as his one true Homeland. The second tendency would generate a decisive idea that runs through all of modernity: namely, that the World and its truth are grounded in and founded upon the Subject. The paper will focus on Greek culture, both in its mythical and philosophical components, in light of their shared conception of Nature, in order to better understand the revolutionary significance of Christianity. Furthermore, the Christian rupture not only led to the negation of Nature and the denaturalization of Man, but also introduced a new understanding of human suffering. Finally, the analysis will consider, with reference to Greek tragedy, how Greek culture—unlike Christian anthropocentrism—contributed to the acceptance of suffering.en_UK
dc.language.isoit
dc.rightsinfo:eu-repo/semantics/restrictedAccess
dc.titleLa riscoperta della Natura in Karl Löwithit_IT
dc.title.alternativeThe Rediscovery of Nature in Karl Löwithen_UK
dc.typeinfo:eu-repo/semantics/masterThesis
dc.subject.miurM-FIL/03 - FILOSOFIA MORALE
dc.publisher.nameUniversità degli studi di Genova
dc.date.academicyear2024/2025
dc.description.corsolaurea8465 - METODOLOGIE FILOSOFICHE
dc.description.area4 - LETTERE E FILOSOFIA
dc.description.department100016 - DIPARTIMENTO DI ANTICHITÀ, FILOSOFIA E STORIA


Files in this item

This item appears in the following Collection(s)

Show simple item record