La cura come fondamento ontologico della relazione educativa nell'infanzia.
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Author
Torcello, Celeste <2003>
Date
2025-07-08Data available
2025-07-10Abstract
Il presente lavoro si propone di indagare il concetto di cura come fondamento ontologico della relazione educativa nell’infanzia, esplorando le sue radici storiche, filosofiche e pedagogiche per restituirne la densità esistenziale e relazionale. Attraverso un percorso che viaggia tra il pensiero antico, la tradizione biblica, le elaborazioni della filosofia contemporanea, da Heidegger a Lévinas, fino alle prospettive femministe e al contributo di Luigina Mortari: la cura emerge come struttura costitutiva dell’umano, principio etico primario e pratica educativa imprescindibile. Lontana da una riduzione assistenzialista o tecnica, la cura si configura come una modalità dell’essere, come ciò che consente al soggetto di fiorire nell’incontro con l’altro e di abitare il mondo nella consapevolezza della propria vulnerabilità. In ambito educativo, essa si rivela una prassi relazionale e trasformativa, che coinvolge mente, corpo ed emozione, incarnandosi nei gesti quotidiani dell’educatore e nella qualità della presenza. L’infanzia, tempo sorgivo dell’essere, richiede un’educazione fondata sulla cura per permettere ai bambini non solo di apprendere, ma di esistere nella pienezza della propria umanità. La tesi sostiene, dunque, che la cura è più che un atto: è il linguaggio originario della relazione educativa, una grammatica dell’incontro che fonda il divenire dell’uomo e della società. i segni tangibili che distinguono una buona cura da una cattiva, i gesti semplici che educano e le attività pratiche che trasformano. In quel frammento di realtà dove si intrecciano attenzione e dimenticanza, rispetto e superficialità, la cura rivela il suo volto più concreto e, forse, più autentico: quello che si riflette negli occhi di un bambino che si sente amato. This paper aims to examine the concept of care as the ontological foundation of the educational relationship in childhood, exploring its historical, philosophical and pedagogical roots in order to restore its existential and relational density. Thanks to a journey through the ancient thought, the biblical tradition, the elaborations of contemporary philosophy, from Heidegger to Lévinas, up to feminist perspectives and the contribution of Luigina Mortari, care emerges as a constitutive structure of the human being, a primary ethical principle and an essential educational practice. Far from a welfarist or technical reduction, care is configured as a mode of being, as what allows the subject to flourish in the encounter with the other and to inhabit the world in the awareness of its own vulnerability. In the educational field, it reveals itself as a relational and transformative practice, involving mind, body and emotion, embodied in the educator's daily gestures and quality of presence. Childhood, springtime of being, requires an education based on care to enable children not only to learn, but to exist in the fullness of their humanity. The thesis argues, therefore, that care is more than an act: it is the original language of the educational relationship, a grammar of encounter that establishes the future of man and society. the tangible signs that distinguish good care from bad care, the simple gestures that educate and the practical activities that transform. In that fragment of reality where attention and forgetfulness, respect and superficiality intertwine, care reveals its most concrete and, perhaps, most authentic face: the one reflected in the eyes of a child who feels loved.
Type
info:eu-repo/semantics/bachelorThesisCollections
- Laurea Triennale [3194]