Un confronto tra l'impatto della religione sul socialismo nell'Europa dell'est ed in America Latina
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Author
Lucero Dorst, Adriana Deborah <2003>
Date
2025-07-08Data available
2025-07-10Abstract
Questa tesi analizza la complessa relazione tra comunismo e religione attraverso un confronto tra l'Europa orientale e l'America Latina nel corso del XX secolo. Il lavoro nasce dalla mia esperienza personale, che collega la storia rivoluzionaria e religiosa della mia famiglia in El Salvador allo studio accademico dei sistemi politici est europei. Nell’Europa orientale, i regimi comunisti percepivano la religione come una minaccia all’autorità statale e all’unità ideologica. L’Unione Sovietica, la Polonia e la Jugoslavia sono i casi studio principali, mostrando come la repressione, la cooptazione e la tolleranza strategica sono stati impiegati dai rispettivi regimi per neutralizzare l’influenza religiosa. L’analisi evidenzia sia le radici ideologiche della persecuzione religiosa, sia i diversi livelli di resistenza istituzionale.
Al contrario, nella seconda parte, la tesi si concentra sull’America Latina, dove la religione, soprattutto il cristianesimo, divenne spesso uno strumento di azione rivoluzionaria. La nascita della teologia della liberazione e del socialismo cristiano dimostrò che fede e socialismo potevano coesistere e rafforzarsi a vicenda. I casi di Cuba, Nicaragua e El Salvador mostrano come movimenti religiosi popolari si siano allineati agli ideali marxisti nella lotta contro dittature, imperialismo e povertà.
Attraverso questo confronto transregionale, la tesi mette in discussione l’idea che comunismo e religione siano necessariamente incompatibili, mostrando come contesti storici, eredità coloniali e tradizioni culturali abbiano determinato l’esito di questa relazione. This thesis investigates the relationship between communism and religion through a comparative analysis of Eastern Europe and Latin America during the 20th century. The work stems from my own personal background, bridging my family’s revolutionary and religious history in El Salvador with the academic study of political systems in Europe. In Eastern Europe, communist regimes generally perceived religion as a threat to state authority and ideological unity with the Soviet Union, Poland, and Yugoslavia serving as core case studies to illustrate how suppression, co-optation, and strategic toleration were employed to neutralize religious influence. The analysis reveals both the ideological roots of religious persecution and the varying degrees of institutional resistance.
In contrast, the second part of the thesis turns to Latin America, where religion, particularly Christianity, often became a vehicle for revolutionary action. The rise of liberation theology and Christian socialism demonstrated that faith and socialism could coexist, and even reinforce one another. Case studies on Cuba, Nicaragua, and El Salvador revealed how grassroots religious movements aligned with Marxist ideals in the fight against dictatorship, imperialism, and poverty.
Through this transregional comparison, the thesis challenges the idea that communism and religion are inherently incompatible. It shows that local histories, colonial legacies, and cultural traditions played a central role in shaping whether religion was suppressed, co-opted, or embraced. Ultimately, the work underscores how both ideology and faith have been used as tools of repression and as engines of liberation.
Type
info:eu-repo/semantics/bachelorThesisCollections
- Laurea Triennale [3194]