Deficit campimetrico nei soggetti con ictus: implicazioni cliniche e riabilitazione visiva precoce

Abstract

La prevalenza dei deficit del campo visivo (CV) post-stroke è stimata tra l’8% e il 67%. Questa variabilità dipende dalla scarsa collaborazione dei pazienti e dall’oggettiva mancanza di strumenti di valutazione semplici, efficaci e applicabili a questa patologia, considerata la scarsa sensibilità dell’esame bimanuale e l’assenza di scale cliniche specifiche. Scopo dello studio è definire la prevalenza dei disturbi campimetrici e analizzarne le caratteristiche per individuare strategie volte al miglioramento dell’attuale pratica clinica, con l’obiettivo di sostenere la riabilitazione visiva precoce. Sono stati retrospettivamente analizzati 500 pazienti afferiti al Centro Ictus dell’IRCCS Policlinico San Martino da gennaio a settembre 2023, ponendo l’attenzione sui disturbi campimetrici e sulla loro relazione con diversi parametri clinici. Abbiamo inoltre avviato uno studio prospettico impiegando un dispositivo per campimetria indossabile al letto (il VF2000 NEO 3), per validarne l’efficacia diagnostica e quantificare la reale incidenza dei deficit del CV post-ictus rispetto allo studio retrospettivo (Studio SCRiCaViPS, CE 460/2024). La prevalenza dei deficit campimetrici post-stroke, calcolata sui 435 casi validi, è risultata 48.5% (61% nelle emorragie e 46.5% nelle ischemie) con associazioni significative: i pazienti con deficit del CV avevano punteggi alla NIHSS più alti (differenza media: 5.959, p<0.05); negli ictus ischemici i deficit erano presenti nel 100% delle TACS e nel 71.7% delle LVO (31.1% nei pazienti senza LVO, p<0.05). La FA era presente nel 42.9% dei pazienti con deficit del CV, nel 23.2% dei soggetti senza (p<0.001). Dato l’impatto dei deficit campimetrici post-stroke, risulta importante implementarne il riconoscimento precoce attraverso strumenti efficaci, come VF2000 NEO 3. L’integrazione fra le usuali scale cliniche e la valutazione strumentale del CV in pazienti post-ictus migliorerà l’iter riabilitativo per un recupero maggiore dell’autonomia.

The prevalence of visual field (VF) defects post-stroke is estimated in the range 8-67%. This variability is due to poor patient cooperation and the objective lack of simple, effective, and applicable assessment tools for this condition, considering the low sensitivity of bimanual testing and the absence of specific clinical scales. The aim of this study is to define the prevalence of visual field disorders and analyze their characteristics in order to identify strategies aimed at improving current clinical practice, with the goal of supporting early visual rehabilitation. A retrospective analysis was conducted on 500 patients admitted to the Stroke Center of IRCCS Policlinico San Martino from January to September 2023, focusing on visual field defects and their relationship with various clinical parameters. Furthermore, a prospective study has been initiated using a bedside wearable perimetry device (the VF2000 NEO 3), to validate its diagnostic effectiveness and quantify the real incidence of post-stroke VF defects compared to the retrospective study (SCRiCaViPS Study, EC 460/2024). The prevalence of post-stroke VF defects, calculated on 435 valid cases, was found to be 48.5% (61% in hemorrhagic strokes and 46.5% in ischemic strokes) with significant associations: patients with VF defects had higher NIHSS scores (mean difference: 5.959, p<0.05); in ischemic strokes, defects were present in 100% of TACS and in 71.7% of LVO cases (31.1% in patients without LVO, p<0.05). Atrial fibrillation was present in 42.9% of patients with VF defects, in 23.2% of those without VF defects (p<0.001). Given the impact of post-stroke VF defects, it is essential to implement their early detection through effective tools such as the VF2000 NEO 3. The integration of conventional clinical scales with instrumental VF assessment in post-stroke patients will enhance the rehabilitative process, promoting greater recovery of autonomy.