Ruolo della terapia antitrombotica e dei fattori della coagulazione nel paziente con emorragia cerebrale in Pronto Soccorso: studio retrospettivo

Abstract

INTRODUZIONE L'emorragia cerebrale è una patologia neurologica caratterizzata da elevata mortalità e disabilità. L'uso di terapie antitrombotiche, essenziale per la profilassi ischemica, può peggiorare la prognosi aumentando il rischio emorragico. Lo scopo di questa analisi è stato investigare il ruolo prognostico della terapia antitrombotica e dei parametri coagulativi in base all’outcome. MATERIALE E METODI È stato condotto uno studio osservazionale, retrospettivo e monocentrico su pazienti con diagnosi di emorragia cerebrale in Pronto Soccorso tra gennaio 2018 e agosto 2023. Sono state analizzati: età, sesso, eziologia, GCS, impiego di terapia antiaggregante o anticoagulante, INR, aPTT e PLT. La performance predittiva del D-dimero è stata valutata attraverso l'analisi della curva ROC. L'esito sfavorevole è stato definito come un endpoint composito (decesso, dimissione con nuovo deficit neurologico, ricovero in Rianimazione) RISULTATI La coorte di 880 pz presentava una prevalenza di maschi (63%), eziologia post-traumatica (96%) e GCS inalterato all'ammissione (71%). L'analisi ROC ha rivelato una capacità discriminatoria del D-dimero (AUC=0,78) con cut-off point di 5023 ng/mL (sensibilità 65%, specificità 82%). Un esito sfavorevole è stato associato a GCS ridotto, eziologia spontanea, INR ≥1,22, aPTT >41 e PLT <130000/μL; invece, l'impiego di terapie antitrombotiche non ha evidenziato un’associazione significativa con un esito peggiore. L'analisi delle probabilità ha identificato come fattori di rischio l’INR elevato (OR 2,2) e il sesso maschile (OR 1,8), come fattore protettivo un GCS elevato (OR 0,2). DISCUSSIONE E CONCLUSIONI I parametri coagulativi si confermano determinanti prognostici di rilievo per un esito sfavorevole. La profilassi antitrombotica non ha evidenziato una correlazione con outcome sfavorevole nella nostra casistica. L'integrazione dei parametri clinici con i parametri coagulativi appare fondamentale per un'accurata stratificazione del rischio.

INTRODUCTION Cerebral haemorrhage is a neurological condition characterised by high mortality and disability. The use of antithrombotic therapies, essential for ischaemic prophylaxis, may worsen the prognosis by increasing the risk of haemorrhage. The aim of this analysis was to investigate the prognostic role of antithrombotic therapy and coagulation parameters in relation to patient outcome. MATERIAL AND METHODS This is an observational, retrospective, single-centre study conducted on patients diagnosed with cerebral haemorrhage in the Emergency Department between January 2018 and August 2023. Age, sex, aetiology, GCS, use of antiplatelet or anticoagulant therapy, INR, aPTT and PLT were analysed. The predictive performance of D-dimer was evaluated using ROC curve analysis. The unfavourable outcome was defined as a composite endpoint (death, discharge with new neurological deficit, admission to the ICU). RESULTS The cohort of 880 patients showed a prevalence of males (63%), post-traumatic aetiology (96%), and an unaltered GCS upon admission (71%). The ROC analysis revealed a discriminatory ability for D-dimer (AUC=0.78) with a cut-off point of 5023 ng/mL (65% sensitivity, 82% specificity). An unfavourable outcome was associated with a reduced GCS score, spontaneous aetiology, INR ≥1.22, aPTT >41s, and PLT <130000/μL; however, the use of antithrombotic therapies did not show a significant association with a worse outcome. The probability analysis identified high INR (OR 2.2) and male sex (OR 1.8) as risk factors, and high GCS (OR 0.2) as protective factor. DISCUSSION AND CONCLUSIONS Coagulation parameters are confirmed as significant prognostic determinants for an unfavourable outcome. In our case series, antithrombotic prophylaxis did not correlate with an unfavourable outcome. The integration of clinical and coagulation parameters appears fundamental for accurate risk stratification.