Intelligenza Artificiale e salute mentale: barriere, opportunità e prospettive future dell'IA nella relazione terapeutica. Un’indagine esplorativa.

Abstract

L’integrazione dell’intelligenza artificiale (IA) nella salute mentale rappresenta una trasformazione significativa per la pratica clinica, sollevando interrogativi di natura tecnica, etica e relazionale. Questa tesi esplora le percezioni dell’IA in ambito psicologico, con attenzione alle potenzialità di supporto, alle resistenze emergenti e all’impatto sulla relazione terapeutica. L’obiettivo è indagare come la popolazione generale e i professionisti della salute mentale valutino l’impiego dell’IA in ambito clinico, considerando affidabilità, necessità di supervisione umana, capacità empatica, barriere etiche ed equità di accesso. È stato adottato un disegno esplorativo-osservazionale su un campione di 295 partecipanti, suddiviso in due sottogruppi. È stato utilizzato un questionario costruito ad hoc. I risultati mostrano una maggiore apertura della popolazione generale, in particolare rispetto all’accessibilità e all’utilità percepita dell’IA. I professionisti manifestano maggiore cautela, soprattutto in merito alla supervisione e all’equità. Entrambi i gruppi riconoscono i limiti dell’IA in ambito relazionale e distinguono tra empatia simulata e autentica. Lo studio evidenzia una percezione complessa, dove fiducia e cautela convivono. I risultati invitano a un uso critico e consapevole dell’IA nella salute mentale, sottolineando la necessità di orientare l’innovazione al servizio della persona, senza perdere di vista l’essenza profondamente umana della relazione terapeutica. Parole chiave: Intelligenza artificiale, Salute mentale, Relazione terapeutica, Percezioni, Supervisione umana.

The integration of artificial intelligence (AI) into mental health represents a significant shift in clinical practice, raising technical, ethical, and relational questions. This thesis explores perceptions of AI in psychological contexts, focusing on its potential as a supportive tool, emerging concerns, and its impact on the therapeutic relationship. The aim is to examine how the general population and mental health professionals evaluate the use of AI in clinical settings, considering reliability, the need for human supervision, empathic capacity, ethical barriers, and equity of access. An exploratory-observational design was adopted with a sample of 295 participants, divided into two subgroups. A specifically designed questionnaire was used. Results indicate greater openness among the general population, particularly regarding accessibility and perceived usefulness of AI. Professionals express more caution, especially concerning supervision and fairness. Both groups recognize the limitations of AI in relational aspects and distinguish between simulated and genuine empathy. The study highlights a complex perception in which trust and caution coexist. Findings call for a critical and informed use of AI in mental health, emphasizing the need to ensure that innovation remains at the service of the individual, without losing sight of the deeply human essence of the therapeutic relationship. Keywords: Artificial intelligence, Mental health, Therapeutic relationship, Perceptions, Human supervision