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La moda durante la guerra fredda: un confronto tra Est ed Ovest

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tesi32676815.pdf (1.608Mb)
Author
Bini, Caterina <2002>
Date
2025-05-07
Data available
2025-05-15
Abstract
La moda è spesso considerata un fenomeno superficiale, limitato esclusivamente all’ambito dell’estetica. Tuttavia, può rivelarsi un potente mezzo di espressione culturale, sociale e politico. In particolare, nel contesto storico della Guerra fredda, la moda assunse un ruolo simbolico, diventando un campo di battaglia meno convenzionale, ma di grande significato nel confronto tra Est e Ovest. Dopo la Seconda Guerra Mondiale, l’intensificarsi delle ostilità tra l'Unione Sovietica e gli Stati Uniti portò gran parte del mondo a schierarsi in due blocchi contrapposti: quello occidentale, guidato dagli Stati Uniti, e quello orientale, dominato dall’URSS. Winston Churchill, commentando la situazione geopolitica, affermò che una “cortina di ferro” era scesa su metà dell’Europa, “da Stettino sul Baltico a Trieste sull’Adriatico”. Nonostante la rigida contrapposizione ideologica e i numerosi motivi di contrasto a livello internazionale, non si arrivò mai a uno scontro militare diretto tra le superpotenze, poiché tale conflitto avrebbe avuto esiti disastrosi per l’intera umanità. Questa situazione si verificò a causa del possesso da parte di entrambe le superpotenze dell’arma nucleare, che creava il cosiddetto “equilibrio del terrore” . Pertanto, la Guerra fredda fu combattuta principalmente sul piano ideologico, politico, culturale e tecnologico, piuttosto che su quello militare. Di conseguenza, le due superpotenze intrapresero una competizione che si estendeva su diversi ambiti, tra cui anche quello della moda. La tesi propone di esaminare come la moda possa riflettere l’andamento degli eventi storici, attraverso il modo di vestire della società, le politiche industriali legate al settore e i codici estetici promossi. Nello specifico, la tesi, strutturata in tre capitoli, intende esplorare in chiave comparativa la moda nei due blocchi della Guerra fredda.
 
Fashion is often considered a superficial phenomenon, limited exclusively to the realm of aesthetics. However, it can prove to be a powerful means of cultural, social and political expression. Particularly in the historical context of the Cold War, fashion took on a symbolic role, becoming a less conventional but highly significant battleground in the confrontation between East and West. After World War II, the intensification of hostilities between the Soviet Union and the United States led much of the world to take sides in two opposing blocs: the Western bloc, led by the United States, and the Eastern bloc, dominated by the USSR. Winston Churchill, commenting on the geopolitical situation, said that an “iron curtain” had descended over half of Europe, “from Stettin on the Baltic to Trieste on the Adriatic.” In spite of the rigid ideological opposition and the many reasons for conflict at the international level, it never came to a direct military confrontation between the superpowers, as such a conflict would have had disastrous outcomes for all mankind. This situation occurred because of the possession by both superpowers of the nuclear weapon, which created the so-called “balance of terror” . Therefore, the Cold War was fought primarily on an ideological, political, cultural and technological level, rather than on a military level. As a result, the two superpowers engaged in a competition that spanned several areas, including fashion. This thesis proposes to examine how fashion can reflect the course of historical events through the way society dressed, the industrial policies related to the industry, and the aesthetic codes promoted. Specifically, the thesis, structured in three chapters, aims to explore fashion in the two Cold War blocs from a comparative perspective.
 
Type
info:eu-repo/semantics/bachelorThesis
Collections
  • Laurea Triennale [2888]
URI
https://unire.unige.it/handle/123456789/12014
Metadata
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