La valutazione dell'efficacia comunicativa nell'afasia: proposta di uno strumento per un'analisi oggettiva

Abstract

Nella pratica clinica, la valutazione dei soggetti con afasia si concentra prevalentemente sulle competenze linguistiche orali, senza considerare le abilità comunicative non verbali. Ciò rende difficile stabilire il livello di comunicazione funzionale, ossia la possibilità del soggetto di comunicare efficacemente nella vita quotidiana. Sebbene in quantità minore rispetto agli strumenti nati per valutare il linguaggio, in letteratura esistono diversi strumenti volti ad indagare le abilità comunicative, sia verbali che non verbali. Essi, però, presentano dei limiti. Nel presente studio è stato sviluppato un nuovo strumento, con l’obiettivo di valutare facilmente il pattern comunicativo e la sua efficacia, indipendentemente dal canale usato, nonché rilevarne modificazioni. 19 soggetti afasici sono stati sottoposti a valutazione del linguaggio (tramite le batterie AAT o ELLM), delle abilità prassiche (tramite i test di aprassia bucco-facciale e di aprassia ideomotoria) e della comunicazione funzionale (attraverso il questionario I-CETI, compilato dai caregiver). È stata quindi studiata la correlazione tra i punteggi derivanti da tali valutazioni e quelli ottenuti dal nuovo strumento. Sono emerse forti correlazioni positive e statisticamente significative tra i punteggi del nuovo strumento e: i punteggi delle prove di linguaggio spontaneo e di ripetizione (della batteria AAT); i punteggi relativi alle prassie bucco-facciali e ideomotorie; i punteggi del questionario I-CETI. Si evince, quindi, che le abilità comunicative misurate dal nuovo strumento sono strettamente associate sia con competenze linguistiche, sia con capacità di eseguire volontariamente movimenti o gesti. Inoltre, il confronto con il questionario di riferimento mette in luce una buona capacità del nuovo strumento nella valutazione della comunicazione funzionale. Nonostante i limiti dello studio, tali risultati sono incoraggianti per un possibile uso del nuovo strumento in ambito clinico.

In clinical practice, the assessment of individuals with aphasia primarily focuses on oral language skills, without considering non-verbal communication abilities. This makes it difficult to determine the level of functional communication, that is the individual’s ability to communicate effectively in daily life. Although in smaller quantities than the tools created to assess language, in the literature there are several tools aimed at investigating communication skills, both verbal and non-verbal. However, these tools have limitations. In this study, a new tool was developed with the goal of easily evaluating the communication pattern and its effectiveness, regardless of the channel used, as well as detecting any modifications. Nineteen aphasic subjects underwent assessments of language (using the AAT or ELLM batteries), praxis skills (through bucco-facial and ideomotor apraxia tests), and functional communication (through the I-CETI questionnaire, completed by caregivers). The correlation between the scores obtained from these assessments and those derived from the new tool was then analyzed. Strong positive and statistically significant correlations emerged between the scores of the new tool and: the scores on the spontaneous speech and repetition tasks (from the AAT battery); the scores related to bucco-facial and ideomotor praxis; and the scores of the I-CETI questionnaire. It follows that the communication skills measured by the new tool are closely associated with both linguistic abilities and the capacity to voluntarily perform movements or gestures. Furthermore, the comparison with the reference questionnaire highlights a good ability of the new tool to assess functional communication. Despite the limitations of the study, these results are encouraging for a potential clinical application of the new instrument.