Implicazioni psicosociali di uno stato coloniale: Israele come caso di studio.
View/ Open
Author
Khatib, Halimeh <1984>
Date
2025-02-19Data available
2025-02-27Abstract
Questa tesi intende contribuire alla decolonizzazione della salute mentale e alla promozione di una psicologia della liberazione, analizzando i meccanismi psicosociali che alimentano conflitti prolungati, con particolare attenzione all’occupazione coloniale, prendendo come caso di studio la società israeliana. L’obiettivo centrale è esaminare i dilemmi morali e le sfide psicologiche ed etiche di un’occupazione coloniale prolungata per la società occupante. La ricerca si articola attorno a tre domande principali: quali meccanismi di difesa psicologica giustificano il dominio coloniale, come si sono evoluti nel tempo e quali sono le loro motivazioni. Il primo capitolo esplora le radici storiche dell’occupazione coloniale israeliana della Palestina, evidenziando la continuità tra il dominio britannico e il progetto coloniale israeliano. Il secondo analizza le dinamiche psicosociali del conflitto israelo-palestinese, approfondendo concetti come la superiorità razziale, il rapporto tra sionismo e antisemitismo e le percezioni intergruppi. Il terzo capitolo si concentra sulla psicologia dell’occupazione, esaminando la dissonanza cognitiva, l’autostima collettiva e i meccanismi di giustificazione morale. Il quarto approfondisce la mentalità dell’assedio e il suo ruolo nella costruzione dell’ethos conflittuale israeliano, mentre il quinto analizza la deumanizzazione dell’occupato e il suo impatto sulle narrazioni mediatiche e sociali. Infine, il sesto capitolo esplora le possibilità di trasformazione delle credenze collettive e di superamento delle strutture di oppressione nel contesto israelo-palestinese.
La ricerca esplora le teorie di Muzafer Sherif, Daniel Bar-Tal e Gabor Maté per analizzare strategie di decolonizzazione del pensiero, riconoscimento del trauma storico e creazione di obiettivi sovraordinati, con l'obiettivo di favorire una pace giusta e sostenibile. This thesis aims to contribute to the decolonization of mental health and the promotion of a psychology of liberation by analyzing the psychosocial mechanisms that fuel prolonged conflicts, with particular focus on colonial occupation, using Israeli society as a case study. The central objective is to examine the moral dilemmas and the psychological and ethical challenges of prolonged colonial occupation for the occupying society. The research is structured around three main questions: what psychological defense mechanisms justify colonial domination, how have they evolved over time, and what are their motivations. The first chapter explores the historical roots of the Israeli colonial occupation of Palestine, highlighting the continuity between British rule and the Israeli colonial project. The second chapter analyzes the psychosocial dynamics of the Israeli-Palestinian conflict, delving into concepts such as racial superiority, the relationship between Zionism and anti-Semitism, and intergroup perceptions. The third chapter focuses on the psychology of occupation, examining cognitive dissonance, collective self-esteem, and moral justification mechanisms. The fourth chapter delves into the siege mentality and its role in shaping the Israeli conflict ethos, while the fifth analyzes the dehumanization of the occupied and its impact on media and social narratives. Finally, the sixth chapter explores the possibilities for transforming collective beliefs and overcoming structures of oppression in the Israeli-Palestinian context.
The research examines the theories of Muzafer Sherif, Daniel Bar-Tal, and Gabor Maté to analyze strategies for decolonizing thought, recognizing historical trauma, and creating superordinate goals, with the aim of fostering a just and sustainable peace.
Type
info:eu-repo/semantics/bachelorThesisCollections
- Laurea Triennale [2853]