Residenze per l'esecuzione delle misure di sicurezza: luci ed ombre di un istituto ancora in divenire.

Abstract

L’elaborato prende le mosse dalla lettura di un articolo avente ad oggetto la sentenza n. 22 del 27 gennaio 2022 con la quale la Corte costituzionale è intervenuta in materia di Residenze per l’esecuzione delle misure di sicurezza (Rems), rilevando un difetto sistemico nella tutela dei diritti fondamentali per gli autori di reato affetti da patologie psichiche. Alla luce dei molteplici profili di frizione tra i principi costituzionali e la normativa vigente, per giunta già evidenziati dalla Corte europea dei diritti dell’uomo (Cedu), la Consulta si è trovata nella difficile condizione di non poter dichiarare l’incostituzionalità della normativa, pur sussistendone tutti i presupposti, poiché da ciò sarebbe derivato l’integrale caducazione del sistema delle Rems e a cui farebbe seguito un intollerabile vuoto di tutela di interessi costituzionalmente rilevanti. Da qui il monito al legislatore affinché provvedesse, con sollecitudine, alla riforma del sistema.

The paper starts from the reading of an article concerning the sentence n. 22 of 27 January 2022 with which the Constitutional Court intervened in the matter of Residences for the execution of security measures (Rems), noting a systemic defect in the protection of fundamental rights for offenders affected by mental illnesses. In light of the multiple profiles of friction between the constitutional principles and the current legislation, moreover already highlighted by the European Court of Human Rights (ECHR), the Consulta found itself in the difficult position of not being able to declare the unconstitutionality of the legislation, even though all the prerequisites existed, since this would have resulted in the complete lapse of the Rems system and which would have been followed by an intolerable void in the protection of constitutionally relevant interests. Hence the warning to the legislator to promptly provide for the reform of the system.