Il gene DRD4 e il suo polimorfismo modulano la plasticità corticale nel recupero post-ictus? Risultati dello studio REPORT.
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Autore
Canta, Riccardo <1995>
Data
2025-01-29Disponibile dal
2026-02-13Abstract
L'ictus è la seconda causa di morte a livello mondiale e la principale causa di disabilità, spesso con deficit funzionali persistenti. La neuroplasticità gioca un ruolo cruciale nel recupero. Negli ultimi anni, i neurotrasmettitori e i fattori neurotrofici, come BDNF, dopamina e APOE, sono stati studiati come biomarcatori per il recupero post-ictus, con attenzione alla loro regolazione genetica ed epigenetica. Questo studio esamina l'influenza del polimorfismo del gene DRD4 (allele 7R), associato a disturbi neuropsichiatrici, sul recupero cognitivo e motorio dopo ictus. Materiali e Metodi Studio multicentrico, osservazionale, dal 2020 al 2024, che ha coinvolto pazienti con ictus ammessi in riabilitazione. I dati sono stati raccolti in due momenti: T0 (ammissione) e T1 (dimissione). Sono stati valutati dati demografici, caratteristiche dell'ictus e l'onere della disabilità tramite FIM, Fugl-Meyer, OCS e HDRS. Durante l'ammissione sono stati prelevati campioni di sangue per analizzare il genotipo del DRD4. Modelli statistici sono stati utilizzati per esaminare la relazione tra il polimorfismo del DRD4 e le variazioni negli esiti funzionali, motori e cognitivi. Risultati Non è stata trovata alcuna associazione diretta tra l'allele 7R del DRD4 e il miglioramento degli esiti. Tuttavia, i portatori dell'allele 7R con punteggi moderati alla NIHSS all'ammissione hanno mostrato una maggiore riduzione dei sintomi depressivi rispetto ai non portatori. Inoltre, miglioramenti nella funzionalità, nel recupero motorio e globale sono stati associati alle prestazioni nei test Hert e Trail Making della scala OCS, suggerendo che la funzione esecutiva sia cruciale nel processo di riabilitazione. Conclusioni Il polimorfismo del DRD4 da solo non spiega completamente il ruolo delle variazioni genetiche della dopamina nella riabilitazione post-ictus e nella regolazione della funzione esecutiva. Abstract
Stroke is the second leading cause of death globally and the primary cause of disability, often leaving survivors with long-term functional deficits. Neuroplasticity plays a central role in recovery. Recent research has focused on neurotransmitters and neurotrophic factors as potential biomarkers for post-stroke recovery. Given dopamine’s key role in motor learning and cognition, genetic variations in dopamine-related genes, including the DRD4 gene, may offer valuable insights into recovery outcomes. This study examines the influence of the DRD4 gene polymorphism (7-repeat allele) on cognitive and motor recovery after stroke. Materials and Methods A multicenter, observational study was conducted from 2020 to 2024, enrolling consecutive stroke patients admitted to rehabilitation units. Data were collected at two time points: T0 and T1. Clinical records provided demographic information, stroke characteristics, and disability burden, assessed using the Functional Independence Measure (FIM), Fugl-Meyer Scale, Oxford Cognitive Screen (OCS), and Hamilton Depression Rating Scale (HDRS). Blood samples were collected at admission for DRD4 genotyping. Statistical analyses, including linear, multivariate, and stepwise regression, were performed to assess the association between DRD4 polymorphism and changes in functional, motor, and cognitive outcomes. Results No direct correlation was found between the DRD4 7R allele and overall improvement in functional, motor, or cognitive outcomes. A positive association was found between improvements in recovery (functional, motor, and global) and performance on the Heart and Trail Making Tests of the OCS, indicating the importance of executive function, potentially modulated by the DRD4 gene, in the rehabilitation process. Conclusion The DRD4 polymorphism alone does not fully account for the role of dopamine-related genetic variations in stroke recovery or executive function regulation.