Oltre la punta dell'iceberg nella sclerosi multipla: il ruolo di OCT e risonanza nel monitoraggio di malattia

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Author
Sirito, Tommaso <1995>
Date
2025-01-27Data available
2025-02-13Abstract
Nella gestione della sclerosi multipla (SM), è ormai evidente che il controllo delle ricadute e delle nuove lesioni alla risonanza magnetica non è sufficiente, poiché la progressione clinica può verificarsi anche nelle fasi iniziali della malattia, persino nei pazienti precedentemente classificati come affetti da SM recidivante-remittente (SM-RR). Questo ha portato a una ridefinizione del quadro istopatologico: la lesione demielinizzante, a lungo considerata il tratto distintivo della SM, è oggi intesa come solo la punta dell'iceberg di un processo più ampio che coinvolge l'intero parenchima cerebrale. Inoltre, le lesioni demielinizzanti possono continuare a "bruciare", evolvendo in lesioni croniche attive, che rappresentano un elemento chiave della progressione. Questi elementi sottolineano l'importanza di un approccio multiparametrico per cogliere appieno la complessità della patologia della SM.
Questa tesi esplora l'integrazione di Optical Coherence Tomography (OCT) e biomarcatori avanzati di Risonanza Magnetica (RM) per monitorare e comprendere i molteplici meccanismi di danno nella SM. Nel primo studio, viene evidenziata l'importanza dell'approccio multiparametrico nel valutare lo spegnimento dell'attività infiammatoria già dopo un anno dall'inizio della terapia con fingolimod e cladribina. Nel secondo studio, l'approccio combinato OCT-RM ha consentito di valutare l'efficacia di ocrelizumab non solo sull'attività infiammatoria, ma anche sulla neurodegenerazione.
I risultati sottolineano che l'integrazione di OCT e RM offre un quadro completo per valutare i molteplici aspetti della patologia della SM e l'efficacia dei trattamenti, fornendo preziosi approfondimenti sui processi infiammatori e neurodegenerativi e sulla "smouldering" MS. In the management of multiple sclerosis (MS), it is now evident that controlling relapses and new MRI lesions is insufficient, as clinical progression can also occur in the early stages of the disease, even in patients previously classified as relapsing-remitting MS (RRMS). This has led to a redefinition of the pathological framework: the demyelinating lesion, long considered the hallmark of MS, is now understood as merely the tip of the iceberg of a more widespread process involving the entire brain parenchyma. Additionally, demyelinating lesions may continue to "smoulder," giving rise to chronic active lesions, which are key contributors to progression. These insights highlight the critical need for a multiparametric approach to fully capture the complexity of MS pathology.
This thesis investigates the integration of Optical Coherence Tomography (OCT) and advanced Magnetic Resonance Imaging (MRI) biomarkers to monitor and understand the multifaceted mechanisms of MS-related damage. In the first study, we emphasize the importance of a multiparametric approach in evaluating the suppression of inflammatory activity as early as one year after the initiation of therapy with fingolimod and cladribine. In the second study, the combined OCT-MRI approach allowed us to assess the efficacy of ocrelizumab not only on inflammatory activity but also on neurodegeneration.
The findings underscore that the integration of OCT and MRI provides a comprehensive framework to evaluate multiple aspects of MS pathology and the efficacy of therapeutic strategies, offering valuable insights into both inflammatory, neurodegenerative and smouldering processes.