L'etica kantiana alla prova del Supererogatorio
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Author
Cimmino, Matteo <2002>
Date
2024-12-12Data available
2024-12-19Abstract
A partire dalla pubblicazione dell’articolo Saints and Heroes (1958) di J.O. Urmson, le principali impostazioni etiche di matrice monista si sono trovate a dover rendere conto, in qualche modo, del fenomeno delle cosiddette azioni supererogatorie. Questa categoria di azioni pone dei problemi già a partire dal tentativo di una puntuale definizione: si tratta fondamentalmente di rendere conto di quelle azioni alle quali viene riconosciuto un valore morale positivo senza che a tale valore corrisponda alcuna forma di obbligo normativo. Bisogna capire però come caratterizzare con maggiore puntualità questa dicotomia di per sé piuttosto fumosa: si tratta di azioni eroiche e sante, o di quei semplici atti quotidiani che nessuno pretenderebbe ma rispetto al compimento dei quali sentiamo una certa pressione? È il sacrificio a connotare le azioni supererogatorie o forse la spontaneità altruistica che le muove? Si tenterà innanzitutto di rispondere a questi interrogativi, per poi valutare la possibilità di ammettere all’interno di un’etica dall’impronta marcatamente deontica come quella kantiana una categoria di azioni di questo tipo. Since the publication of J.O. Urmson's article Saints and Heroes (1958), the main monist ethical approaches have found themselves having to account, in some way, for the phenomenon of so-called supererogatory actions. This category of actions poses challenges even at the level of precise definition: it essentially involves accounting for actions that are recognized as having positive moral value without this value being linked to any form of normative obligation. However, it is necessary to clarify how to more precisely characterize this inherently vague dichotomy: are we dealing with heroic and saintly actions, or with those simple everyday acts that no one demands but for which we nevertheless feel a certain pressure to perform? Is sacrifice what defines supererogatory actions, or is it perhaps the altruistic spontaneity that drives them? This paper will first attempt to address these questions and then evaluate whether a category of such actions can be accommodated within a strongly deontic ethical framework like Kantian ethics.
Type
info:eu-repo/semantics/bachelorThesisCollections
- Laurea Triennale [2447]