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dc.contributor.advisorPeccioli, Annamaria <1974>
dc.contributor.authorCarrazzone, Sara <2000>
dc.date.accessioned2024-12-12T15:13:22Z
dc.date.available2024-12-12T15:13:22Z
dc.date.issued2024-12-05
dc.identifier.urihttps://unire.unige.it/handle/123456789/10565
dc.description.abstractL'elaborato affronta il tema della pedopornografia virtuale nel contesto del diritto penale italiano, con un focus particolare sul principio di offensività. Ho analizzato l'evoluzione normativa e giurisprudenziale della tutela dei minori dallo sfruttamento sessuale e dalla pornografia minorile, sia a livello nazionale che sovranazionale, accennando alla posizione del Giappone. Ho riservato particolare attenzione alla legge italiana n. 269/1998 con la quale vengono introdotti i delitti di pornografia minorile e detenzione di materiale pedopornografico e alla successiva legge n. 38/2006 con la quale viene incluso nel novero delle condotte criminalizzate anche la pedopornografia virtuale. Gli elementi centrali dell'analisi sono la definizione e le problematiche interpretative del reato di pedopornografia virtuale affrontate attraverso l'esame delle sfide derivanti dall'ambiguità della normativa tra le quali spicca la distinzione tra pornografia reale, parzialmente virtuale e totalmente virtuale. Ho poi esplorato gli strumenti che hanno influenzato le disposizioni italiane, come la Convenzione di Lanzarote e la Decisione Quadro 2004/68/GAI. Di fondamentale rilevanza è il bilanciamento tra prevenzione dei comportamenti potenzialmente dannosi e salvaguardia dei principi di libertà personale e di autodeterminazione, tra i quali si erge la libertà di espressione: la necessità di tale bilanciamento mi ha portato ad una riflessione critica sull'adeguatezza del sistema penale a prevenire efficacemente fenomeni legati alla pedopornografia virtuale il quale rischia di scivolare in un eccesso di repressione.it_IT
dc.description.abstractThe thesis addresses the issue of virtual child pornography within the context of Italian criminal law, with a particular focus on the principle of offensiveness. I analyzed the legislative and jurisprudential evolution of child protection against sexual exploitation and child pornography at both national and international levels, with a brief reference to Japan's stance on the matter. Special attention is given to Italian Law no. 269/1998, which introduced the crimes of child pornography and possession of child pornographic material, and the subsequent Law no. 38/2006, which expanded criminalized conduct to include virtual child pornography. The central elements of the analysis are the definition and interpretative challenges of the crime of virtual child pornography, examined through the lens of the ambiguities in the legislation, including the distinction between real, partially virtual, and entirely virtual pornography. I also explored the instruments that have influenced Italian regulations, such as the Lanzarote Convention and Framework Decision 2004/68/JHA. Fundamental is the balance between preventing potentially harmful behaviors and safeguarding principles of personal freedom and self-determination, among which freedom of expression prominently stands out. The necessity of such balance led me to a critical reflection on the adequacy of the criminal justice system in effectively preventing phenomena related to virtual child pornography, which risks veering into excessive repression.en_UK
dc.language.isoit
dc.rightsinfo:eu-repo/semantics/restrictedAccess
dc.titleIl delitto di pedopornografia virtuale al banco di prova del principio di offensività.it_IT
dc.title.alternativeThe crime of virtual child pornography under the test of the principle of offensiveness.en_UK
dc.typeinfo:eu-repo/semantics/masterThesis
dc.subject.miurIUS/17 - DIRITTO PENALE
dc.publisher.nameUniversità degli studi di Genova
dc.date.academicyear2023/2024
dc.description.corsolaurea7995 - GIURISPRUDENZA
dc.description.area1 - GIURISPRUDENZA
dc.description.department100013 - DIPARTIMENTO DI GIURISPRUDENZA


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