Assistenza al paziente psichiatrico autolesionista non suicidario: atteggiamenti e sentimenti dell'infermiere.

Abstract

Background:L’autolesionismo non suicidario (NSSI) è una problematica riguardante la salute mentale che affligge un numero sempre maggiore di ragazzi e giovani adulti, specialmente i più vulnerabili. Gli atteggiamenti degli operatori nei loro confronti sono decisivi per la qualità del rapporto e il successo del trattamento. Nelle strutture di salute mentale, gli infermieri sono quelli che trascorrono più tempo a prendersi cura di questi pazienti. Lo scopo di questo studio è quello di esplorare i sentimenti e gli atteggiamenti degli infermieri che lavorano presso le UO genovesi Materiali/metodi:È stata condotta una ricerca di tipo quantitativo trasversale descrittivo, presso le UO di Psichiatria di: Policlinico San Martino, Ist. Giannina Gaslini, Galliera, Villa Scassi. I dati sono stati raccolti tramite un questionario self-report Risultati:I risultati mostrano che gli infermieri che lavorano con pazienti NSSI, sperimentano prevalentemente emozioni quali impotenza, incertezza e paura con atteggiamenti generalmente positivi. Le analisi descrittive mostrano che la formazione e il supporto psicologico hanno un effetto positivo sul carico emotivo percepito, riducendo in particolare i livelli di incertezza risultando tuttavia ad oggi insufficiente al fine di fornire agli operatori gli strumenti per sviluppare strategie di coping Conclusioni:L'assistenza infermieristica gioca un ruolo centrale non solo nel trattamento delle ferite fisiche, ma anche nel supporto emotivo e psicologico. Gli infermieri sono spesso i primi punti di contatto per i pazienti NSSI, il modo in cui supportano queste persone influisce sulla loro esperienza di cura e sulla loro volontà di proseguire il trattamento. Considerando l’incremento dei casi relativi a questo problema, è quindi fondamentale la formazione continua e un supporto psicologico per gli infermieri al fine di accrescere la loro fiducia e sicurezza per garantire una presa in carico globale, in assenza di pregiudizi o stigmatizzazione

Background:Nonsuicidal self-injury (NSSI) is a mental health issue that affects an increasing number of adolescents and young adults, especially the most vulnerable. The attitudes of healthcare professionals towards these patients are crucial for the quality of the relationship and the success of treatment. In mental health facilities, nurses are the ones who spend the most time caring for these patients. The aim of this study is to explore the feelings and attitudes of nurses working in psychiatric units in Genoa. Materials/Methods:A quantitative, cross-sectional, descriptive study was conducted in the psychiatric units of: Policlinico San Martino, Giannina Gaslini Institute, Galliera Hospital, and Villa Scassi Hospital. Data were collected using a self-report questionnaire. Results:The results show that nurses working with NSSI patients primarily experience emotions such as helplessness, uncertainty, and fear, yet generally maintain positive attitudes. Descriptive analyses indicate that training and psychological support have a positive effect on the perceived emotional burden, particularly by reducing uncertainty. However, current measures are insufficient to provide healthcare professionals with the tools to develop effective coping strategies. Conclusions:Nursing care plays a central role not only in the treatment of physical wounds but also in providing emotional and psychological support. Nurses are often the first point of contact for NSSI patients, and the way they support these individuals affects their care experience and their willingness to continue treatment. Considering the increasing number of cases related to this issue, it is essential to provide ongoing training and psychological support for nurses in order to enhance their confidence and competence, ensuring comprehensive care without prejudice or stigmatization.