Dall’esordio del Diabete Mellito Tipo 1 alla diagnosi di Malattia Celiaca: correlazione tra i dati istologici e sierologici. Uno studio retrospettivo di 20 anni.
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Autore
Malerba, Federica <1993>
Data
2024-11-12Disponibile dal
2025-11-21Abstract
Background: la celiachia (CD) è più frequente nei pazienti con diabete di tipo 1 (T1DM) per fattori di rischio genetici e ambientali condivisi. La normalizzazione spontanea dei marker sierologici e l’autoimmunità isolata senza danno istologico corrispondente rendono difficile la diagnosi di CD nel T1DM.
Obiettivi: il nostro studio ha l’obiettivo di identificare fattori clinici, sierologici e istologici predittori di CD nel T1DM, sia all’esordio che durante il follow-up, e il ritardo diagnostico.
Metodi: il nostro studio retrospettivo di 20 anni ha analizzato pazienti con T1DM, suddivisi per sierologia all’esordio (Gruppo 1) e al follow-up (Gruppo 2), nonché per specifici pattern sierologici. La diagnosi di CD è stata confermata istologicamente, mentre la CD potenziale è stata definita come sierologia positiva e istologia normale. Analisi univariate e multivariate hanno esplorato i fattori predittivi di CD.
Risultati: dei 414 pazienti analizzati, il 28% presentava tTGA positive, di cui il 47,4% all’esordio del T1DM. La sieroconversione spontanea si è verificata nel 30,6%, principalmente nei pazienti con tTGA ≤3 ULN. La CD è stata confermata nell’8,5%, con l'80% delle diagnosi entro tre anni dall'esordio del T1DM. Il ritardo diagnostico era di 1,4 anni. Il Gruppo 1 presentava titoli tTGA più elevati (6,8 ULN) ed erano più giovani alla prima tTGA positiva (p < 0,001). Alti livelli di tTGA (≥10 ULN), positività per EMA e sesso femminile sembrano predittori per la diagnosi di CD.
Conclusione: lo studio evidenzia le difficoltà e il ritardo nella diagnosi di CD nei bambini con T1DM, legati alla variabilità della sierologia e la possibile sieroconversione spontanea per cui è indicata cautela nella diagnosi senza biopsia. Fattori associati alla celiachia includono la positività agli EMA, alti livelli di tTGA e l’esordio più tardivo di T1DM. Lo screening a lungo termine è cruciale, poiché alcuni casi di CD possono svilupparsi anche oltre 10 anni l’esordio del diabete. Background: coeliac disease (CD) is significantly more prevalent in patients with type 1 diabetes mellitus (T1DM) due to shared genetic and environmental risk factors. Spontaneous normalization of CD serological markers and isolated autoimmunity without corresponding histological damage complicate the CD diagnosis in T1DM.
Aims: our study aimed to identify clinical, serological, and histological predictors of CD in T1DM patients, at diabetes onset and during follow-up, and analysed diagnostic delays.
Methods: our 20-year retrospective study analysed all T1DM patients, subdivided by CD serology status at onset (Group 1) and during follow-up (Group 2), as well as by specific serological patterns. CD was confirmed histologically, with potential CD defined as positive serology with normal histology. Univariate and multivariate analysis explored predictive factors for CD.
Results: Of the 414 patients analysed, 28% (116/414) had positive tTGA serology, with 47.4% testing positive at T1DM onset. Spontaneous CD serology normalization occurred in 30.6% of patients, predominantly in those with low (≤3 ULN) tTGA titres. CD was confirmed in 8.5% of the cohort, with 80% of diagnoses occurring within three years post-T1DM onset. The average diagnostic delay was 1.4 years, with an extreme case reaching up to 14 years. Group 1 had higher tTGA levels (mean 6.8 ULN) and was younger at first tTGA seropositivity compared to Group 2 (p < 0.001). High tTGA levels (≥10 ULN), EMA positivity, and female sex were associated with CD.
Conclusion: this study highlights the challenges in diagnosing CD in children with T1DM, including diagnostic delay, diverse serological patterns and spontaneous tTGA seroconversion, suggesting caution for the “biopsy-sparing” approach. Associated factors with CD included EMA positivity, high tTGA levels, and older age at T1DM onset. Long-term CD screening in T1DM is crucial, as some cases may develop even more than a decade after diabetes onset.