IgM desialilate nelle podocitopatie
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Author
Bigatti, Carolina <1992>
Date
2024-11-12Data available
2024-11-21Abstract
Background La presenza di IgM nelle biopsie renale di pazienti con INS è riscontro comune e rappresenta un fattore di rischio per una scarsa risposta al trattamento e la progressione della malattia. Tuttavia, il ruolo patologico delle IgM nella INS è controverso. La sialilazione è una modifica post-traduzionale che influenza significativamente la funzione delle IgM, ma il suo ruolo nella patogenesi della INS è sconosciuto.
Metodi Sono state iniettate IgM derivanti da pazienti con INS e da controlli sani (HC) in 8 ratti Sprague-Dawley. La sialilazione conferisce una carica anionica alle proteine; pertanto, abbiamo testato la carica delle IgM provenienti da 12 INS e 12 HC come segno indiretto di sialilazione, misurando la migrazione delle IgM tramite elettroforesi. Per testare una coorte più ampia (220 INS e 75 HC), abbiamo sviluppato un test ELISA e misurato la sialilazione delle IgM mediante incubazione con agglutinina Sambucus nigra biotinilata. I podociti umani immortalizzati sono stati esposti a IgM totali e desialilate.
Risultati I ratti iniettati con IgM derivanti dai pazienti INS hanno sviluppato proteinuria. Le IgM purificate dai pazienti con INS mostravano una carica cationica significativamente più elevata rispetto a quelle dei controlli. In una coorte più ampia, il rapporto tra la sialilazione delle IgM e le IgM totali è risultato significativamente inferiore nei pazienti INS rispetto agli HC. La co-incubazione con IgM desialilate, ma non con IgM totali, ha alterato la proteina citoscheletrica falloidina nei podociti umani. Le IgM integre vengono internalizzate, mentre le IgM desialilate rimangono sulla superficie dei podociti, suggerendo una diversa interazione tra queste forme di IgM e i podociti. L’analisi proteomica ha confermato il possibile danno delle IgM desialilate sui podociti.
Conclusioni La sialilazione delle IgM nella INS è inferiore rispetto agli HC, e le IgM desialilate inducono proteinuria in vivo e danneggiamento dei podociti in vitro. Rec Background
IgM deposition is a common finding in the glomeruli of patients with idiopathic nephrotic syndrome (INS) and represents a risk factor for poor treatment response and disease progression. However, the pathological role of IgM in INS is controversial. Sialylation is a post-translational modification that significantly affects IgM function, but its role in the pathogenesis of INS is unknown.
Methods
IgM derived from patients with INS and controls (HC) were injected in 8 Sprague-Dawley rats. Sialylation induces an anionic charge to proteins, therefore, we tested the charge of IgM derived by 12INS and 12HC, as an indirect sign of sialylation, measuring IgM migration through an electrophoretic assay. To test a larger cohort (220 INS and 75 HC), we developed an ELISA and we measured the sialylation of IgM through incubation with biotinylated Sambucus nigra agglutinin. Immortalized human podocytes were exposed to total and desialylated IgM (obtained through desialylation of total IgM).
Results
IgM from INS induced higher levels of proteinuria compared to IgM from HC in rats. IgM purified from patients with INS had a significative higher cationic charge than IgM from controls. In a larger cohort, the ratio between the sialylation of IgM and total IgM was significantly lower in INS than HC. Co-incubation with desialylated IgM, but not total IgM altered the cytoskeletal protein phalloidinin of human podocytes. Intact IgM is internalized, while desialylated IgM remains on the podocyte surface, suggesting a different interaction of these types of IgM with podocytes. Proteomic analysis confirms the potential damage of desialylated IgM on podocytes.
Conclusion
IgM sialylation in INS is lower than HC and de-sialylated IgM induces in vivo proteinuria and in vitro podocyte damage. We recently demonstrated a causal link between IgM and disease relapse in a clinical study of patients with INS (DOI: 10.1016/j.ekir.2024.04.006). Overall, these data support that sialylation of