Avelumab in prima linea in pazienti affetti da carcinoma uroteliale PD-L1 positivo metastatico o localmente avanzato non idonei al trattamento con cisplatino: aggiornamento.
View/ Open
Author
Damassi, Alessandra <1991>
Date
2024-11-06Data available
2024-11-21Abstract
Background
La chemioterapia a base di cisplatino è il trattamento più raccomandato per il tumore uroteliale metastatico (mUC). Tuttavia, circa il 50% dei pazienti è considerato non eleggibile al cisplatino. Le terapie anti-programmed cell death protein 1/programmed death-ligand 1 (PD-L1) hanno tuttavia aumentato le opzioni a disposizione dei medici per il trattamento di questi pazienti. Questo studio ha quindi testato l'attività e la sicurezza di avelumab come terapia di prima linea per il mUC.
Pazienti e metodi
I pazienti con mUC non eleggibili alla chemioterapia a base di cisplatino sono stati sottoposti a screening centralizzato per l'espressione di PD-L1 e solo quelli con un punteggio ≥ 5% sono stati arruolati nello studio. L'endpoint primario era la sopravvivenza globale (OS) a un anno, mentre gli endpoint secondari erano l'OS mediana, la sopravvivenza mediana libera da progressione, il tasso di risposta globale, la durata della risposta, la sicurezza e la tollerabilità.
Risultati
Sono stati esaminati 198 pazienti e 71 (35,9%) la cui espressione di PD-L1 era ≥5% sono stati arruolati nello studio. L'età mediana era di 75 anni, il tumore della vescica era il tumore primario nel 73,2% dei casi e il 25,3% aveva metastasi epatiche. Le ragioni principali dell'ineleggibilità al cisplatino erano un basso tasso di clearance della creatinina (<60 ml/min), presente nel 70,4% dei pazienti, e un performance status dell'Eastern Cooperative Oncology Group pari a 2, che riguardava il 31% dei pazienti. La OS mediana è stata di 10,0 mesi (intervallo di confidenza al 95% 5,5-14,5 mesi) e il 43% dei pazienti era vivo a 1 anno. Una risposta completa è stata ottenuta nell'8,5% dei casi e il 15,5% ha avuto una risposta parziale.
Conclusioni
Lo studio ARIES ha confermato l'attività e la sicurezza di avelumab nel trattamento del mUC. Background
Cisplatin-based chemotherapy is the most recommended treatment for metastatic urothelial cancer (mUC). However, about 50% of patients are considered to be cisplatin ineligible. Anti-programmed cell death protein 1/programmed death-ligand 1 (PD-L1) therapies have, nevertheless, increased the options available to clinicians and are especially valuable for treating these patients. This study therefore tested the activity and safety of avelumab as first-line therapy for mUC.
Patients and methods
Patients with mUC who were ineligible for cisplatin-based chemotherapy were screened centrally for PD-L1 expression and only those with a tumour proportion score ≥ 5% were enrolled in the trial. The primary endpoint was 1-year overall survival (OS), and the secondary endpoints were median OS, median progression-free survival, overall response rate, duration of the response, safety and tolerability. All the survival rates were estimated with the Kaplan–Meier product-limit methodology and compared across groups using the log-rank test.
Results
A total of 198 patients were screened, with 71 (35.9%) whose PD-L1 expression was ≥5% enrolled in the study. The median age was 75 years, bladder cancer was the primary tumour in 73.2% of cases and 25.3% had liver metastases. The main reasons for the cisplatin ineligibility were a low rate of creatinine clearance (<60 ml/min), present in 70.4% of patients, and an Eastern Cooperative Oncology Group performance status of 2, which affected 31%. The median OS was 10.0 months (95% confidence interval 5.5-14.5 months) and 43% of patients were alive at 1 year. A complete response was achieved in 8.5% of cases, and 15.5% had a partial response. Adverse any-grade and high-grade events occurred in 49.3% and 8.5% of patients, respectively.
Conclusions
This ARIES trial confirmed the activity and safety of avelumab for treating mUC.