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Assistenti sociali e rappresentazioni mediatiche: il caso di Mina Settembre
dc.contributor.advisor | Annaloro, Maria Laura <1965> | |
dc.contributor.author | Ferraro, Francesco <1997> | |
dc.date.accessioned | 2024-10-31T15:10:14Z | |
dc.date.available | 2024-10-31T15:10:14Z | |
dc.date.issued | 2024-10-24 | |
dc.identifier.uri | https://unire.unige.it/handle/123456789/9933 | |
dc.description.abstract | La tesi analizza la percezione negativa della figura dell'assistente sociale in Italia, attribuendola principalmente a una scarsa conoscenza della professione e alle distorsioni create dalle rappresentazioni mediatiche. In particolare, il ruolo degli assistenti sociali viene spesso frainteso o banalizzato nei media, contribuendo alla diffusione di stereotipi che non rispecchiano la realtà del lavoro svolto. La professione dell'assistente sociale ha radici storiche che affondano nelle prime forme di assistenza religiosa e, con il tempo, ha subito un'evoluzione significativa, soprattutto con l'industrializzazione. In Italia, l'assistenza sociale ha vissuto varie evoluzioni, con un momento cruciale rappresentato dalla Legge 328 del 2000. Questa legge ha introdotto un sistema integrato di interventi sociali, definendo la persona non solo come portatotrice di bisogni, ma come dotata di risorse e diritti. La costruzione delle rappresentazioni sociali, come analizzato attraverso le teorie di Durkheim e Moscovici, evidenzia l'influenza dei media nella formazione delle opinioni collettive. I media, attraverso la diffusione di immagini e narrazioni, giocano un ruolo fondamentale nel modellare la percezione pubblica delle professioni. La rappresentazione dell'assistente sociale nella serie televisiva "Mina Settembre" ne è un esempio. Il personaggio, pur essendo carismatico, è ritratto in modo idealizzato e spesso viola i principi del codice deontologico. Ciò contribuisce a consolidare un'immagine distorta della professione, che non riflette adeguatamente le responsabilità e le competenze degli assistenti sociali nella realtà. La tesi conclude evidenziando l'importanza di una rappresentazione mediatica più accurata e rispettosa della figura dell'assistente sociale. Solo attraverso una maggiore conoscenza del lavoro svolto e una correzione delle narrazioni mediatiche, si potrà contrastare la percezione negativa e promuovere una visione più equa e realistica della professione. | it_IT |
dc.description.abstract | The thesis analyzes the negative perception of the social worker figure in Italy, attributing it primarily to a lack of knowledge about the profession and the distortions created by media representations. In particular, the role of social workers is often misunderstood or trivialized in the media, contributing to the spread of stereotypes that do not reflect the reality of the work carried out. The profession of social work has historical roots that go back to early forms of religious charity, and over time, it has undergone significant evolution, especially with industrialization. In Italy, social assistance has experienced various transformations, with a crucial moment represented by Law 328 of 2000. This law introduced an integrated system of social interventions, defining the person not only as a bearer of needs but as someone endowed with resources and rights. The construction of social representations, as analyzed through the theories of Durkheim and Moscovici, highlights the influence of the media in shaping collective opinions. The media, through the dissemination of images and narratives, play a fundamental role in shaping public perception of professions. The representation of the social worker in the television series "Mina Settembre" is an example of this. The character, although charismatic, is portrayed in an idealized way and often violates the principles of the professional code of ethics. This contributes to consolidating a distorted image of the profession, which does not adequately reflect the responsibilities and competencies of social workers in reality. The thesis concludes by highlighting the importance of a more accurate and respectful media representation of the social worker figure. Only through greater awareness of the work performed and a correction of media narratives can the negative perception be countered and a more balanced and realistic view of the profession promoted. | en_UK |
dc.language.iso | it | |
dc.rights | info:eu-repo/semantics/restrictedAccess | |
dc.title | Assistenti sociali e rappresentazioni mediatiche: il caso di Mina Settembre | it_IT |
dc.title.alternative | Social workers and media representations: the case of Mina Settembre | en_UK |
dc.type | info:eu-repo/semantics/bachelorThesis | |
dc.publisher.name | Università degli studi di Genova | |
dc.date.academicyear | 2023/2024 | |
dc.description.corsolaurea | 8710 - SERVIZIO SOCIALE | |
dc.description.area | 1 - GIURISPRUDENZA | |
dc.description.department | 100013 - DIPARTIMENTO DI GIURISPRUDENZA |
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Laurea Triennale [1954]