Co-detenuto: infanzia tutelata o rubata?

Abstract

La tesi analizza l'impatto della detenzione delle madri sui figli, con particolare attenzione all'evoluzione delle leggi italiane e alle misure alternative come le case famiglia protette. Si esplorano le dinamiche della devianza femminile, sottolineando come la criminalità femminile spesso sia legata a situazioni di vulnerabilità. Lo studio di Gianni Biondi evidenzia come il legame madre-figlio e l'ambiente di crescita siano determinanti per lo sviluppo emotivo e cognitivo del bambino. Le case famiglia protette emergono come soluzioni che forniscono un contesto più adeguato rispetto al carcere, promuovendo una crescita equilibrata e relazioni familiari più stabili. La ricerca empirica esamina le esperienze delle madri e dei lavoratori nelle strutture di accoglienza, dimostrando i benefici di tali misure. Infine, si propone un progetto che promuove l'attuazione di queste misure alternative per garantire che l'infanzia dei bambini sia tutelata e non compromessa dalla detenzione delle madri​

The thesis analyzes the impact of maternal incarceration on children, with a particular focus on the evolution of Italian laws and alternative measures such as protected family homes. It explores the dynamics of female deviance, emphasizing how female criminality is often linked to situations of vulnerability. Gianni Biondi's study highlights how the mother-child bond and the growth environment are crucial for the child's emotional and cognitive development. Protected family homes emerge as solutions that provide a more suitable context compared to prison, promoting balanced growth and more stable family relationships. The empirical research examines the experiences of mothers and workers in care facilities, demonstrating the benefits of such measures. Finally, a project is proposed to implement these alternative measures to ensure that children's childhood is safeguarded and not compromised by their mothers' incarceration​