Legamento crociato anteriore: biomeccanica, lesioni e analisi comparativa di protocolli di riabilitazione

Abstract

La lesione del legamento crociato anteriore è un infortunio molto comune nella pratica sportiva, soprattutto per calciatori, cestisti e sciatori. I movimenti associati ad una lesione del legamento sono 3: extra rotazione in valgo, flessione associata ad intra rotazione ed iperestensione associata ad intra rotazione L'elaborato si pone come obiettivo quello di analizzare i protocolli presenti in letteratura sulla riabilitazione dopo un intervento chirurgico di ricostruzione del legamento. Ho individuato tre protocolli: il metodo Bizzini, Hancock e Impellizzeri, il metodo Aspetar e il metodo Hughes e Collin. Questi protocolli prevedono una suddivisione in fasi, da una fase acuta in cui si lavora sul recupero del ROM e l’attivazione del quadricipite, fino ad arrivare alle ultime fasi, che prevedono test finali con esercitazioni sport specifiche, seguite dal rientro in campo. Ciò che unisce questi protocolli è il sovraccarico progressivo, dettato dalla suddivisione in fasi e la complessità crescente degli esercizi. Inoltre viene considerata fondamentale la qualità del gesto motorio, al di sopra della quantità di volte che questo viene ripetuto. Questi protocolli differiscono in primo luogo per il target di persone a cui sono rivolti, ma anche per i test utilizzati. Infine l’aspetto psicologico svolge un ruolo fondamentale nel metodo Aspetar e nel protocollo di Huges e Collin, mentre nel metodo Bizzini, Hancock e Impellizzeri non viene menzionato. Un punto critico di tutti questi protocolli è la mancanza di una programmazione incentrata sui fondamentali della pesistica tradizionale, tra cui panca,squat e stacco da terra, utili per la prevenzione di infortuni futuri, ma anche per il potenziamento muscolare.

The anterior cruciate ligament injury is a very common injury in sports practice, especially for soccer players, basketball players, and skiers. The movements associated with a ligament injury are three: valgus extrarotation, flexion associated with internal rotation, and hyperextension associated with internal rotation. This paper aims to analyze the protocols present in literature on rehabilitation after surgical reconstruction of the ligament. I have identified three protocols: the Bizzini, Hancock, and Impellizzeri method, the Aspetar method, and the Hughes and Collin method. These protocols foresee a division into phases, from an acute phase where work is focused on the recovery of ROM and the activation of the quadriceps, to the final phases, which provide for final tests with sport-specific drills, followed by a return to the field. What unites these protocols is the progressive overload, dictated by the division into phases and the increasing complexity of the exercises. Furthermore, the quality of the motor gesture is considered fundamental, above the quantity of times it is repeated. These protocols differ primarily in the target audience they are intended for, but also in the tests used. Lastly, the psychological aspect plays a fundamental role in the Aspetar method and in the Hughes and Collin protocol, while in the Bizzini, Hancock, and Impellizzeri method it is not mentioned. A critical point of all these protocols is the lack of programming focused on the fundamentals of traditional weightlifting, including bench press, squat, and deadlift, useful for the prevention of future injuries, but also for muscular strengthening.