La libera prestazione dei servizi nell'Unione Europea. Il caso delle concessioni balneari.

Abstract

La tesi si prefigge di analizzare il tema delle concessioni balneari da un punto di vista giuridico. Si parte da un caso italiano portato dinnanzi alla Corte di giustizia dell'Unione Europea, la quale ha emanato un'importante sentenza al riguardo. Dall'analisi della sentenza (causa C-348/22), emergono quelli che sono i punti di diritto sollevati dalla questione, i quali vengono dettagliatamente indagati. Successivamente si tiene un discorso più ampio circa il riconoscimento delle libertà di prestazione dei servizi e di stabilimento dei prestatori, previste dai Trattati e dalla direttiva europei. Si giunge, poi, ad argomentazioni di tipo più politico circa la perdurante situazione di inadempimento dell'Italia di fronte agli obblighi imposti dall'Unione Europea. Ampio spazio è dedicato all'analisi della direttiva europea Bolkestein e alla legislazione italiana degli ultimi due decenni.

The thesis analyses maritime concessions from a juridical point of view. We start with an Italian case brought in front of the Court of justice of the European Union, which pronounced an important judgment. An analysis of the judgment (case C-348/22) reveals the points of law raised by the issue, which are explored in detail. Subsequently there is a larger discussion regarding acknowledgement of the freedom of provision of services and the freedom of establishment of providers, as provided for by the european Treaties and directive. This is followed by more political argumentation regarding Italy's continuing situation of non-fulfilment of European Union obligations. Ample space is dedicated to the analysis of the Bolkestein directive and italian legislation over the last two decades.