La transizione dal muto al sonoro: analisi del cinema hollywoodiano

Abstract

Nella storia del cinema hollywoodiano, l’introduzione del suono ha rappresentato una rivoluzione di enorme portata per il suo potere di donare alla produzione cinematografica nuove possibilità espressive. Nel periodo precedente al suo effettivo avvento, la sua necessità era già percepita, seppur indirettamente: alcune invenzioni tecnologiche e tecniche hanno contribuito a spianare la strada ai primi veri e propri tentativi di suono nel cinema intorno alla fine degli anni ’20. Dal 1927 in poi, Hollywood cambia completamente volto perché il suono ha un impatto sia sulla produzione sia sull’esperienza cinematografica, tanto da creare entusiasmo, ma anche dubbi e perplessità. La tenacia delle case produttrici hollywoodiane garantisce loro riconoscenza a livello globale e l’etichetta di centro nevralgico della produzione cinematografica americana, che trova la sua massima espressione nello sviluppo del cinema narrativo classico, l’età dell’oro del cinema. Nel corso degli anni a venire, il periodo di transizione fra il muto e il sonoro è stato talmente significativo da ispirare la cinematografia stessa nella ricerca e nella riflessione di quella sfaccettata fase di cambiamento. Con lo scopo di approfondire diversi aspetti della transizione, la cinematografia si è arricchita di film come “Viale del tramonto”, “Il cantante di jazz” e “Cantando sotto la pioggia”, tre casi studio che verranno analizzati all’interno di questo elaborato. Grazie a questi contributi cinematografici e alla continua riflessione di Hollywood su sé stessa, il cinema contemporaneo ha prodotto diverse pellicole a proposito della tematica della transizione muto-sonoro, ciascuna con obiettivi narrativi differenti.

In the history of Hollywood cinema, the introduction of sound represented a revolution of enormous magnitude because of its power to endow film production with new expressive possibilities. In the period before its actual rise, its necessity was already perceived, though indirectly: some technological and technical inventions helped pave the way for the first real attempts at sound in cinema around the late 1920s. From 1927 onward, Hollywood completely changed its appearance as sound impacted both production and the cinematic experience, so much so that it created excitement, but also doubts. The tenacity of Hollywood production companies guarantees them global recognition and the label as the nerve center of american film production, which finds its greatest expression in the development of classic narrative cinema, the Golden Age of Cinema. Over the following years the transitional period between silent and sound was so significant that it inspired filmmaking itself in researching and reflecting on that multifaceted phase of change. With the aim of exploring different aspects of the transition, cinematography was enriched by films such as "Sunset Boulevard," "The Jazz Singer" and "Singing in the Rain," three case studies that will be analyzed within this paper. As a result of these cinematic contributions and Hollywood's continous self-reflection, contemporary cinema has produced several films on the subject of the silent-sound transition, each with different narrative goals.