IL NIDO D'INFANZIA COME CONTESTO INCLUSIVO. Il Metodo Rusticucci: Educare alla musica.

Abstract

L’asilo nido in Italia è nato con la finalità di assistere e custodire i figli delle madri lavoratrici nelle fabbriche solo a partire dagli anni settanta dello scorso secolo, grazie ai cambiamenti culturali e pedagogici si è iniziato a considerarlo come un servizio educativo che contribuisce allo sviluppo integrale del bambino. Il nido rappresenta la prima istituzione educativa con cui il bambino interagisce e può favorire l’incontro e il dialogo con la disabilità. La dimensione pedagogica che caratterizza il nido promuove lo sviluppo del bambino rispettando i suoi tempi; per il bambino disabile ricopre una rilevanza ancora maggiore in quanto promuove un processo di sensibilizzazione valorizzando la diversità in una prospettiva inclusiva. La dimensione inclusiva del nido si esplicita, da una parte, attraverso i diversi interventi intenzionali messi in atto dagli educatori in seguito ad una adeguata riflessione in base al tipo di disabilità che si intende accogliere. Dall’altra parte, creando alleanze con i genitori, dialogando con i servizi sanitari che hanno in carico il bambino disabile per definire e attuare un percorso educativo appropriato ma allo stesso tempo continuativo con il successivo ciclo d’istruzione. Esistono alcune metodologie usate per promuovere l’inclusione come il gioco, la lettura e la musica. La musica è un arte universale, può essere sperimentata da tutti a prescindere dallo sviluppo e contesto linguistico o dalle conoscenze teoriche musicale. Il Metodo Rusticucci propone educare il bambino alla musica partendo da esperienze che fanno parte della sua quotidianità attraverso attività ludico-didattiche per introdurre gradualmente concetti base della teoria musicale. Educare alla musica fin dalla prima infanzia significa incentivare nel bambino il piacere della scoperta, lo sviluppo della creatività, alla consapevolezza del proprio corpo ma anche educare al silenzio e alla concentrazione.

The nursery in Italy was born with the aim of assisting and looking after the children of working mothers in factories only starting from the seventies of the last century. Thanks to cultural and pedagogical changes it began to be considered as an educational service that contributes to integral development of the child. The nursery represents the first educational institution with which the child interacts and can encourage encounters and dialogue with disabilities. The pedagogical dimension that characterizes the nursery promotes the child's development while respecting her time; for disabled children it has even greater relevance as it promotes an awareness process by valuing diversity in an inclusive perspective. The inclusive dimension of the nursery is expressed, on the one hand, through the various intentional interventions implemented by the educators following adequate reflection based on the type of disability that is intended to be accommodated. On the other hand, creating alliances with parents, communicating with the health services in charge of the disabled child to define and implement an educational path that is appropriate but at the same time continuous with the subsequent education cycle. There are some methodologies used to promote inclusion such as playing, reading and music. Music is a universal art, it can be experienced by everyone regardless of linguistic development and context or musical theoretical knowledge. The Rusticucci Method proposes to educate the child in music starting from experiences that are part of his daily life through recreational and educational activities to gradually introduce basic concepts of musical theory. Educating in music from early childhood means encouraging the child to enjoy the pleasure of discovery, the development of creativity, awareness of one's body but also teaching silence and concentration.