Alcol e lavoro: il benessere del non bere.

Abstract

Al giorno d’oggi non si parla più di alcol dipendenza ma di DUA, disturbi derivanti dal consumo di alcol. L’etanolo è tossico, teratogeno e cancerogeno. Il consumo può causare malattie croniche non trasmissibili e violenza auto e etero diretta (suicidi, omicidi e incidenti). Non esistono livelli di consumo considerati sicuri uguali per tutti. Il 10-30% degli infortuni sul lavoro sono riconducibili all’alcol e il 5 % dei lavoratori soffrono di DUA. Il consumo di alcol è un fattore di rischio evitabile che può causare un aumento del numero di infortuni nei luoghi di lavoro (Legge 125/01 e Provvedimento 16/03/2006). Il mio studio riguarda un gruppo di 100 persone, 50 maschi e 50 femmine, tra i 18 e i 30 anni di cui le informazioni richieste sono state: età, sesso (Maschi e Femmine) e lavoro (operaio, commesso, impiegato e libero professionista). Ho fatto compilare un test che si basa sul Glu Glu test disponibile sul sito ASL3 ligure, composto da 10 domande. Ho ottenuto 4 risultati: consumo moderato a basso rischio (negativo), consumo rischioso (positivo), consumo dannoso (probabile dipendenza) o dipendenza da alcol. I risultati ottenuti indicano che: il 28% M e il 38% F sono consumatori a basso rischio; il 17% M e l’11% F sono consumatori rischiosi; il 3% M e l’1% F sono consumatori dannosi e il 2% M sono dipendenti. Lavori che richiedono molta fatica fisica, responsabilità troppo alta o troppo bassa, lavori monotoni e ripetitivi sono quelli più associati al consumo rischioso e dannoso. Gli uomini risultano più consumatori rispetto alle donne, anche se tra i 20 e i 23 anni entrambi i sessi sono a rischio di eccedere nel consumo. Bisogna agire nei confronti della salute della popolazione diminuendo il consumo rischioso e dannoso soprattutto tra i giovani dove l’etanolo è spesso alla base della loro vita sociale. Agendo su scuole e luoghi di lavoro, formando e attuando programmi per l’identificazione precoce si può evitare la cura e attuare invece, la prevenzione.

Nowadays we no longer talk about alcohol addiction but about DUA, alcohol use disorder. Ethanol is toxic, teratogenic and carcinogenic. Consumption can cause chronic non-communicable diseases and direct self- and hetero-related violence (suicides, homicides and accidents). There are no consumption levels considered safe that are the same for everyone. 10-30% of workplace accidents are attributable to alcohol and 5% of workers suffer from DUA. Alcohol consumption is an avoidable risk factor that can cause an increase in the number of accidents in the workplace (Law 125/01 and Provision 16/03/2006). My study concerns a group of 100 people, 50 males and 50 females, between 18 and 30 years of age, of whom the information requested was: age, sex (male and female) and job (worker, clerk, employee and freelancer) . I had a test filled out which is based on the Glu Glu test available on the Ligurian ASL3 website, consisting of 10 questions. I got 4 results: moderate low-risk drinking (negative), risky drinking (positive), harmful drinking (probable addiction), or alcohol dependence. The results obtained indicate that: 28% M and 38% F are low-risk consumers; 17% M and 11% F are risky consumers; 3% M and 1% F are harmful consumers and 2% M are addicts. Jobs that require a lot of physical effort, too high or too low responsibility, monotonous and repetitive jobs are those most associated with risky and harmful consumption. Men are more consumers than women, although between the ages of 20 and 23 both sexes are at risk of excessive consumption. We must act towards the health of the population by reducing risky and harmful consumption, especially among young people where ethanol is often the basis of their social life. By acting in schools and workplaces, training and implementing programs for early identification, treatment can be avoided and prevention implemented instead.