dc.contributor.advisor | Queirolo Palmas, Luca Giuseppe <1968> | |
dc.contributor.author | Schiapparelli, Elena <1966> | |
dc.date.accessioned | 2023-11-16T15:15:59Z | |
dc.date.available | 2023-11-16T15:15:59Z | |
dc.date.issued | 2023-11-13 | |
dc.identifier.uri | https://unire.unige.it/handle/123456789/6889 | |
dc.description.abstract | L'ineguaglianza globale crescente nel diritto al movimento, in cui l'esclusione di una moltitudine di 'altri' diventa condizione per il movimento di alcuni, viene contrastata dalla sostanziale ingovernabilità e irriducibilità delle pratiche collettive e soggettive messe in atto dalle persone migranti e da coloro che li assistono e agevolano. Si sostiene come i dispositivi amministrativi-legali per reprimere movimenti 'indesiderati' e la retorica governativa del "confine come baluardo dell'identità nazionale" siano subordinati ai dispositivi economici militari-industriali con le loro logiche e logistiche che estraggono valore da ogni ambito, compresa l'industria delle migrazioni e la gestione delle migrazioni. Questo apparato si basa intrinsecamente su migranti irregolari come forza lavoro a basso costo e su narrazioni xenofile e xenofobe, entrambe funzionali a nascondere la sistematica spoliazione delle protezioni democratiche, dei beni pubblici e degli spazi politici. Partendo dal presupposto che sia i processi migratori contemporanei sia i soggetti 'migranti' incarnino l'autonomia come eccedenza rispetto ai regimi di frontiera e alle logiche capitalistiche di controllo e sfruttamento del lavoro, l'approccio etnografico della tesi sottolinea come diverse riflessioni transdisciplinari di scrittori contemporanei, sociologi, antropologi e filosofi mettano in luce una comune tensione nelle scienze sociali e non solo, riguardante la messa in discussione di numerose categorie concettuali, dalla cittadinanza ai confini, dai diritti sociali all'identità. Questa tensione comune converge laddove i processi migratori e la complessità delle pratiche generate dalle persone migranti, quali pratiche di lavoro vivo, solidarietà, conflitto, nuovi spazi sociali transnazionali e riconfigurazione dei paesaggi urbani e rurali, vengono riconosciuti come elementi fondamentali per la riconsiderazione politica della convivenza umana in una prospettiva trasformativa di giustizia sociale. | it_IT |
dc.description.abstract | The escalating global inequality in the right to movement, where the exclusion of a multitude of 'others' becomes a condition for the movement of some, is countered by the substantial ungovernability and irreducibility of collective and subjective practices carried out by irregular migrants and those who assist and facilitate them outside institutional frameworks. The administrative-legal devices for repressing 'undesirable' movements and the government rhetoric of the "border as a bulwark of national identity" are shown to be subordinated to the overarching military-industrial apparatus with its logics and logistics that extract value from every domain, including the migration industry and migration management. This apparatus inherently relies on irregular migrants as a low-cost labor force and narratives that are both xenophilic and xenophobic, both functional in concealing the systematic deprivation of democratic protections, public goods, and political spaces. Assuming that both contemporary migration processes and the 'migrant' subjects embody autonomy as surplus relative to border regimes and capitalist logics of control and labor exploitation, this thesis emphasizes how various transdisciplinary reflections by contemporary writers, sociologists, anthropologists, and philosophers reveal a common tension in the social sciences and beyond regarding the questioning of numerous conceptual categories, from citizenship to borders, from social rights to identity. This tension converges where migratory processes and the complexity of practices generated by migrant people - practices of living labor, solidarity, conflict, new transnational social spaces, and the reconfiguration of urban and rural landscapes - are recognized as fundamental elements for the political rethinking of human coexistence in a transformative tension of social justice. A participatory ethnographic approach forms the basis of this thesis. | en_UK |
dc.language.iso | it | |
dc.rights | info:eu-repo/semantics/restrictedAccess | |
dc.title | Narrazione e auto-narrazioni delle frontiere: corpi migranti e trame solidali nella storia del presente attraverso l'Italia. | it_IT |
dc.title.alternative | Narratives and self-narratives of the borders: migrant bodies and solidarity plot in the history of the present through Italy | en_UK |
dc.type | info:eu-repo/semantics/bachelorThesis | |
dc.subject.miur | SPS/08 - SOCIOLOGIA DEI PROCESSI CULTURALI E COMUNICATIVI | |
dc.publisher.name | Università degli studi di Genova | |
dc.date.academicyear | 2022/2023 | |
dc.description.corsolaurea | 10841 - SCIENZE DELL'EDUCAZIONE E DELLA FORMAZIONE | |
dc.description.area | 5 - SCIENZE DELLA FORMAZIONE | |
dc.description.department | 100014 - DIPARTIMENTO DI SCIENZE DELLA FORMAZIONE | |