Stroke ischemico arterioso acuto in emergenza/urgenza: analisi descrittiva di casistica e valutazione dell' applicabilità di trombolisi e trombectomia meccanica secondo il nuovo protocollo interno dell’Istituto G. Gaslini

Abstract

Obiettivi: lo stroke pediatrico è raro ma rientra tra le prime dieci cause di morte nei bambini. La gestione acuta è complessa e in pediatria non esistono approcci diagnostico-terapeutico standardizzati, in particolare sui trattamenti iperacuti (trombolisi e trombectomia). Scopo del lavoro è fornire una visione delle evidenze attuali, una descrizione di casistica che metta in luce le criticità gestionali e la valutazione di possibile candidabilità dei pazienti a terapie iperacute. Soggetti e metodi: sono stati analizzati retrospettivamente i dati di 13 bambini afferiti per stroke arterioso ischemico acuto presso l’Istituto Gaslini tra gennaio 2013 e settembre 2023: clinica, età alla diagnosi, neuroimmaging, eziologia, terapie, timing e ritardo diagnostico, outcome alla dimissione e candidabilità alle terapie iperacute secondo nuovo protocollo interno. Risultati: Il 62% dei pazienti aveva età compresa tra 2 e12 anni. Il 77% ha presentato sintomi focali (30% solo focali, 50% focali e aspecifici, 20% focali, aspecifici e critici). L’eziologia più frequente è stata vasculitica (38%). Tutti i pazienti hanno eseguito AngioRM, il 77% ha effettuato TC come primo imaging, negativa nel 40% dei casi. Il territorio cerebrale più colpito è stato quello dell’ACM. 1 paziente ha ricevuto diagnosi entro 4.5h risultando unico potenziale candidato a trombolisi, un 38% entro le 24h e un’altro 38% oltre le 24h riportando esiti rispettivamente nel 60% e nel 80% dei casi. Nessuno è risultato candidabile a trombectomia. L’85% dei pazienti è stato trattato con terapia anticoagulante. Le principali cause di ritardo diagnostico sono state aspecificità dei sintomi, TC negative che hanno ritardato trasferimenti ed esecuzione di RM e le tempistiche di trasferimento. Conclusioni: Le criticità nella gestione acuta dello stroke sono molteplici e spesso causano ritardo diagnostico: ciò limita l’accesso a terapie iperacute e acute con conseguente aumento degli esiti neurologici.

Aims: Pediatric stroke is a rare condition but one of the main causes of death in childhood. The management of acute event is complex and presently there are no standardized paediatric diagnostic-therapeutic approaches. The purpose of this study is to provide an overview of the current evidence, a detailed description of the case series collected, highlighting critical issues in the management of acute stroke, and evaluate the possible candidacy of patients(pts) for hyperacute therapies (thrombolysis and thrombectomy) Subjects and methods: This is a retrospective single-center analysis of children admitted to the Gaslini Institute for acute ischemic arterial stroke between January 2013 and September 2023. Clinical and demographic characteristics, neuroimaging, etiology, therapies, time and delay of diagnosis, outcome and candidacy of the pts for hyperacute therapies, according to the new internal protocol, were evaluated. Results: Thirteen children aged 1–18 years were enrolled. 62% were between 2 to 12 years old. 77% presented with focal symptoms (30% focal only, 50% focal and aspecific, 20% focal, aspecific and critical).The most frequent etiology was vasculitic (38%). All pts underwent AngioRM, 77% had CT scan as first imaging, which resulted negative in 40% of cases. ACM’s brain territory was the most affected. One patient received diagnosis within 4.5h, resulting in the only potential candidate for thrombolysis. 38% of the pts were diagnosed within 24h, 38% beyond 24h; residual disabilities were described in 60% and 80% of cases, respectively. No patient was candidate for thrombectomy. 85% of pts were treated with anticoagulant therapy. Diagnostic delay was due to aspecific symptoms, negative CT scans, delay in performing MRI and transfer times. Conclusions:Critical issues in acute management of stroke are multiple and are often causes of diagnostic delay that limits accessibility to hyperacute and acute therapies, resulting in increased residual disabilities.