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dc.contributor.advisorGuasconi, Maria Eleonora <1965>
dc.contributor.authorLamieri, Thomas <2001>
dc.date.accessioned2023-10-19T14:28:08Z
dc.date.available2023-10-19T14:28:08Z
dc.date.issued2023-10-17
dc.identifier.urihttps://unire.unige.it/handle/123456789/6551
dc.description.abstractCon la fine della guerra Fredda e la dissoluzione dell'URSS si apre una nuova fase della storia delle relazioni internazionali, con la nascita in Europa di nuove repubbliche, tra cui la Russia. L'argomento del seguente elaborato è analizzare le relazioni tra gli USA, guidati dal presidente Clinton e la Russia, incarnata dal presidente Eltsin, ripercorrendo le principali vicende degli anni Novanta alla luce del processo di allargamento della NATO e dei conflitti scoppiati nell'ex Jugoslavia. L'elaborato prende in considerazione il periodo storico che va dall'elezioni di Clinton nel 1992 alle dimissioni di Eltsin e alla promozione di Vladimir Putin nel dicembre 1999. Nel corso dei loro mandati, i due leader avranno l'occasione di incontrarsi per 18 volte, stabilendo una solida amicizia, nel corso di alcuni incontri a Vancouver, Mosca, Budapest, Washington, Bruxelles ed infine a Istanbul. Tra i principali argomenti discussi in questi incontri, l'allargamento della NATO ha avuto un ruolo rilevante. Nel corso degli anni Novanta l'Alleanza ha attraversato la prima fase del suo allargamento dopo la guerra fredda, arrivando ad invitare e includere tre ex repubbliche sovietiche. Per facilitare l'allargamento e contemporaneamente renderlo più accettabile alla Russia, l'amministrazione americana sviluppò il programma del Partenariato per la Pace nel 1994 e la stipula dell'Atto fondatore NATO-Russia nel 1997, contribuendo significativamente ad avviare il dialogo e la cooperazione tra l'Occidente e la Russia. Tuttavia, a causa dell'intervento della NATO nell'ex Jugoslavia e la campagna militare russa in Cecenia, i rapporti si raffreddarono, radicalizzando gli atteggiamenti della popolazione e del Parlamento russo, sempre più ostile a Eltsin, accusato di svendere la Russia all'Occidente. Con l'elezioni di Vladimir Putin, l'amministrazione americana si ritrovò di fronte ad un interlocutore molto diverso da Eltsin, più freddo, calcolatore e controllato rispetto al predecessore.it_IT
dc.description.abstractWith the end of the Cold War and the dissolution of the USSR, a new phase in the history of international relations opened with the emergence of new republics in Europe, including Russia. The topic of the following paper is to analyze the relations between the U.S., led by President Clinton, and Russia, embodied by President Yeltsin, tracing the main events of the 1990s in light of the NATO enlargement process and the conflicts that erupted in the former Yugoslavia. The paper considers the historical period from Clinton's election in 1992 to Yeltsin's resignation and Vladimir Putin's promotion in December 1999. Over the course of their terms, the two leaders will have the opportunity to meet 18 times, establishing a solid friendship, during a number of meetings in Vancouver, Moscow, Budapest, Washington, Brussels and finally Istanbul. Among the main topics discussed at these meetings, NATO enlargement played a prominent role. During the 1990s, the Alliance went through the first phase of its post-Cold War enlargement, going so far as to invite and include three former Soviet republics. To facilitate the enlargement and at the same time make it more acceptable to Russia, the U.S. administration developed the Partnership for Peace program in 1994 and the signing of the NATO-Russia Founding Act in 1997, significantly helping to initiate dialogue and cooperation between the West and Russia. However, due to NATO's intervention in the former Yugoslavia and Russia's military campaign in Chechnya, relations cooled, radicalizing the attitudes of the Russian population and parliament, which became increasingly hostile to Yeltsin, accused of selling out Russia to the West. With the election of Vladimir Putin, the U.S. administration found itself faced with a very different interlocutor from Yeltsin, who was colder, more calculating and controlled than his predecessor.en_UK
dc.language.isoit
dc.rightsinfo:eu-repo/semantics/restrictedAccess
dc.titleLe relazioni tra gli Stati Uniti e la Russia negli anni Novanta tra l'allargamento della NATO e le crisi in Jugoslaviait_IT
dc.title.alternativeU.S.-Russia relations in the 1990s between NATO enlargement and the crises in Yugoslaviaen_UK
dc.typeinfo:eu-repo/semantics/bachelorThesis
dc.subject.miurSPS/06 - STORIA DELLE RELAZIONI INTERNAZIONALI
dc.publisher.nameUniversità degli studi di Genova
dc.date.academicyear2022/2023
dc.description.corsolaurea8768 - SCIENZE INTERNAZIONALI E DIPLOMATICHE
dc.description.area2 - SCIENZE POLITICHE
dc.description.department100015 - DIPARTIMENTO DI SCIENZE POLITICHE E INTERNAZIONALI - DiSPI


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