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dc.contributor.advisorGirtler, Nicola Giovanni <1966>
dc.contributor.authorCostanzo, Irene <2001>
dc.date.accessioned2023-09-14T14:18:58Z
dc.date.available2023-09-14T14:18:58Z
dc.date.issued2023-09-06
dc.identifier.urihttps://unire.unige.it/handle/123456789/6250
dc.description.abstractL’idea di “riserva” contro il danno cerebrale deriva dall’osservazione che non esiste una relazione diretta tra il grado di patologia o danno cerebrale e la manifestazione clinica di quel danno. Il concetto di riserva si divide in due componenti: la riserva cerebrale, che comprende tutti gli elementi e le modificazioni fisiche e biologiche del cervello (forma passiva) e la riserva cognitiva che tenta di far fronte alla patologia utilizzando approcci di elaborazione cognitiva preesistenti o meccanismi compensatori (forma attiva). La riserva cognitiva è una proprietà del cervello che consente prestazioni cognitive e funzionali migliori a fronte dell’invecchiamento cerebrale fisiologico, lesioni o malattie cerebrali. Fattori come l’educazione, l’occupazione, il QI, la frequenza di attività fisica e cognitiva sono variabili che influenzano fortemente il livello di riserva cognitiva essendo in grado di aumentarla. L’importanza che ha il concetto di riserva cognitiva si evince dai risultati di molti studi clinici che evidenziano come, oltre a essere un fattore protettivo e promuovere il successful aging può altresì mascherare una patologia neurodegenerativa in atto e influenzarne il tasso di declino. Tale trattazione si propone di analizzare il concetto di riserva cognitiva in relazione alle variabili che la compongono, agli strumenti di misura di cui si dispone (questionari, test neuropsicologici, neuroimaging), a come agisce nell’invecchiamento fisiologico, nelle patologie neurodegenerative e nei percorsi di riabilitazione cognitiva.it_IT
dc.description.abstractThe idea of “reserve” against brain damage comes from the observation that there is no direct relationship between the degree of pathology or brain damage and the clinical manifestation of that damage. The concept of reserve is split into two components: brain reserve, which includes all physical and biological elements and changes in the brain (passive form), and cognitive reserve, which attempts to cope with pathology by using pre-existing cognitive processing approaches or compensatory mechanism (active form). Cognitive reserve is a brain property that enables better cognitive and functional performances to cope physiological brain aging, injury or brain disease. Factors such as education, occupation, IQ, frequency of physical and cognitive activity are variables that strongly influence the level of cognitive reserve by being able to increase it. It is evident that the concept of cognitive reserve is important thanks to the results of many clinical studies that show how, in addition to being a protective factor and promoting successful aging, it can also mask an ongoing neurodegenerative pathology and influence its rate of decline. This discussion aims to analyze the concept of cognitive reserve related to its variables, its available measurement tools (questionnaires, neuropsychological tests, neuroimaging), to how it acts in physiological aging, neurodegenerative diseases and cognitive rehabilitation pathways.en_UK
dc.language.isoit
dc.rightsinfo:eu-repo/semantics/restrictedAccess
dc.titleLa riserva cognitiva: basi neurofisiologiche e implicazioni clinicheit_IT
dc.title.alternativeCognitive reserve: neurophisiological bases and clinical implicationsen_UK
dc.typeinfo:eu-repo/semantics/bachelorThesis
dc.subject.miurM-PSI/02 - PSICOBIOLOGIA E PSICOLOGIA FISIOLOGICA
dc.publisher.nameUniversità degli studi di Genova
dc.date.academicyear2022/2023
dc.description.corsolaurea8751 - SCIENZE E TECNICHE PSICOLOGICHE
dc.description.area5 - SCIENZE DELLA FORMAZIONE
dc.description.department100014 - DIPARTIMENTO DI SCIENZE DELLA FORMAZIONE


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