Giornalismo di guerra attraverso le testimonianze di Marie Colvin e Oriana Fallaci

Abstract

Il giornalismo di guerra rappresenta uno dei settori più importanti dell’informazione e permette all’opinione pubblica di venire a conoscenza di tutti i conflitti che avvengono nel mondo. L’obiettivo principale dell’elaborato è analizzare in modo generale l’evoluzione del giornalismo di guerra, dalle origini fino alla guerra in Ucraina per poi potersi concentrare sul ruolo svolto in questo ambito da due importanti giornaliste: Marie Colvin e Oriana Fallaci. Oltre che per le loro qualità, le due reporter sono state scelte per aver applicato due metodi differenti nell’ambito del giornalismo di guerra. La stessa guerra in Libano, a cui entrambe partecipano, viene raccontata in modo differente, se Colvin si concentra sui civili, sui loro sentimenti, un esempio sono i suoi reportage sui campi profughi di Chatila, che sconvolgeranno l’opinione pubblica per la loro drammaticità; la Fallaci ha applicato un modo differente raccontando nel romanzo Inshallah delle difficili condizioni a cui erano sottoposti i soldati, descrivendo le loro paure e le loro emozioni. Entrambe, applicando due metodi di narrazione differenti, sono comunque riuscite a narrare la crudezza degli eventi, permettendo all’opinione pubblica di conoscere la verità. Il primo capitolo si concentra su quella che è stata l’evoluzione del giornalismo di guerra ripercorrendo quelle che sono state le tappe più importanti: dai primi racconti provenienti dall’antica Grecia alla Rivoluzione francese, dove erano i soldati a descrivere all’opinione pubblica i grandi conflitti; alla Guerra in Crimea dove emerge la figura di William H. Russell, considerato da tutti il primo giornalista di guerra, perché nei suoi resoconti gli eventi vengono narrati anteponendo la verità al nazionalismo. Per poi descrivere i più importanti conflitti del Novecento dalla prima guerra mondiale fino alle guerre in Jugoslavia; per finire con i conflitti che hanno segnato l’ultimo secolo, dalla guerra in Iraq fino alla guerra in Ucraina.

War journalism represents one of the most important sectors of information and allows the public opinion to become aware of all the conflicts that occur in the world. The main objective of the thesis is to analyze the evolution of war journalism in a general way, from its origins to the war in Ukraine in order to then be able to focus on the role played in this area by two important journalists: Marie Colvin and Oriana Fallaci. In addition to their quality, the two reporters were chosen for having applied two different methods in the field of war journalism. The same war in Lebanon, in which both participate, is told in different ways, if Colvin focuses on civilians, on their feelings, an example are his reports on the refugee camps of Chatila, which will shock public opinion for their drama ; Fallaci applied a different way by telling in the novel Inshallah the difficult conditions to which the soldiers were subjected, describing their fears and their emotions. Both, by applying two different narrative methods, still managed to narrate the rawness of the events, allowing the public to know the truth. The first chapter focuses on the evolution of war journalism by retracing the most important stages: from the first stories from ancient Greece to the French Revolution, where soldiers described to the public the major conflicts; to the Crimean War where the figure of William H. Russell emerges, considered by all the first war journalist, as in his reports the events are narrated by placing the truth before nationalism. To then describe the most important conflicts of the twentieth century from the First World War to the wars in Yugoslavia, characterized by the emergence of new means of communication, such as television, and by the emergence of new methods of storytelling; ending with the conflicts that have marked the last century, from the war in Iraq to the war in Ukraine.