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dc.contributor.advisorRania, Nadia <1974>
dc.contributor.authorFabiano, Beatrice <1999>
dc.date.accessioned2023-07-13T14:20:29Z
dc.date.available2023-07-13T14:20:29Z
dc.date.issued2023-07-06
dc.identifier.urihttps://unire.unige.it/handle/123456789/5822
dc.description.abstractIl presente lavoro mira a restituire un’immagine complessiva del Photovoice, partendo da quelle che sono le sue origini e i fondamenti teorici che hanno permesso di sviluppare tale strumento. L’attenzione viene poi rivolta alle caratteristiche e agli aspetti fondamentali della metodologia stessa e ad una riflessione generale in merito alle ricerche fondate sulle arti e alle ricerche partecipative, a cui appartiene lo strumento protagonista di questo testo, per concentrarci sul loro apporto al cambiamento sociale e sugli elementi critici che sono stati riscontrati durante le sue applicazioni, sia per quanto riguarda gli aspetti etici, sia quelli metodologici. Il capitolo finale, si propone di avvalorare l’utilizzo dei metodi basati sulle arti visive, nelle quali rientra il Photovoice, negli interventi che coinvolgono persone affette da disturbi mentali, rivelando come, attraverso l’utilizzo di metafore creative, per esternare la propria identità, i soggetti coinvolti abbiano avuto modo di esternare i sentimenti e il loro percorso di apprendimento, sottolineando come, la creazione artistica, aiuti a raggiungere un benessere complessivo, portando ad un miglioramento dei risultati clinici e all’elaborazione delle emozioni connesse al percorso di guarigione, all'espressione di sé, sperimentando sentimenti di accettazione. Il presente lavoro sostiene come il Photovoice sia determinante dell’apprendimento di nuove informazioni connesse alla malattia e alla propria esperienza personale di disturbo, per risolvere le differenze che intercorrono tra l’astratto e il concreto a livello letterale, permettendo una maggiore comprensione reciproca.it_IT
dc.description.abstractThis paper aims to return an overall picture of Photovoice, starting from what are its origins and the theoretical foundations that have allowed the development of this tool. Attention is then turned to the characteristics and fundamental aspects of the methodology itself and to a general reflection regarding arts-based and participatory research, to which the instrument that is the protagonist of this text belongs, in order to focus on their contribution to social change and on the critical elements that have been encountered during its applications, both in terms of ethical and methodological aspects. The final chapter, aims to corroborate the use of methods based on visual arts, in which Photovoice falls, in interventions involving people with mental disorders, revealing how, through the use of creative metaphors, to externalize their identity, the subjects involved were able to externalize their feelings and their learning journey, emphasizing how, artistic creation, helps to achieve overall well-being, leading to improved clinical outcomes and the processing of emotions related to the healing journey, self-expression, experiencing feelings of acceptance. This paper argues how Photovoice is instrumental of learning new information related to illness and one's personal experience of disorder, to resolve the differences between the abstract and the concrete on a literal level, enabling greater mutual understanding.en_UK
dc.language.isoit
dc.rightsinfo:eu-repo/semantics/closedAccess
dc.titleIl Photovoice e il suo utilizzo nell'ambito delle malattie mentaliit_IT
dc.title.alternativePhotovoice and its use in the context of mental illnessen_UK
dc.typeinfo:eu-repo/semantics/bachelorThesis
dc.subject.miurM-PSI/05 - PSICOLOGIA SOCIALE
dc.publisher.nameUniversità degli studi di Genova
dc.date.academicyear2022/2023
dc.description.corsolaurea8710 - SERVIZIO SOCIALE
dc.description.area1 - GIURISPRUDENZA
dc.description.department100013 - DIPARTIMENTO DI GIURISPRUDENZA


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