dc.contributor.advisor | Garello, Valentina <1975> | |
dc.contributor.author | Parisi, Lucia <2000> | |
dc.date.accessioned | 2023-03-16T15:09:14Z | |
dc.date.available | 2023-03-16T15:09:14Z | |
dc.date.issued | 2023-03-14 | |
dc.identifier.uri | https://unire.unige.it/handle/123456789/5189 | |
dc.description.abstract | L’elaborato analizza lo sviluppo storico del termine empatia a partire dagli anni Sessanta del Novecento in ambito filosofico e psicologico. L’analisi si concentra sui due orientamenti –cognitivo ed affettivo– della psicologia dello sviluppo, giungendo poi allo studio di modelli multidimensionali, risultanti dal connubio tra aspetti cognitivi ed affettivi e sviluppati per la prima volta da Norma Feshbach e Martin Hoffman. Si contempla inoltre la distinzione empatia-simpatia ed il ruolo della matrice intersoggettiva nelle relazioni. Si analizza la teoria evolutiva dell’empatia ed i meccanismi di attivazione ad essa connessi secondo la prospettiva di Hoffman, individuando differenti tipologie di risposta empatica attraverso la partecipazione emotiva allo stato affettivo altrui ed i processi cognitivi più semplici e più complessi. La sofferenza empatica può però diventare fonte di sofferenza personale per l’osservatore, che può ridurre l’empatia verso la vittima, determinando come conseguenza i così detti limiti dell’empatia. Dagli anni Ottanta l’empatia è ritenuta un’esperienza principalmente affettiva; l’interesse degli studiosi è rivolto anche ad indagare i processi cognitivi e ad individuare adeguate scale di misurazione dell’empatia. L’elaborato si conclude dimostrando che la misurazione di un concetto teorico e solo apparentemente astratto è possibile attraverso una varietà di strumenti e criteri di misurazione, fondati sul linguaggio –i resoconti verbali– e sulle reazioni del corpo –gli indici somatici e fisiologici. Ciò nonostante, è opportuno affermare che ogni metodo di misurazione ha vantaggi e limiti, poiché mentre gli indici somatici e fisiologici riguardano l’attivazione e l’espressione dello stato emotivo dell’osservatore, i resoconti verbali considerano l’esperienza emotiva nel modo in cui è vissuta dal soggetto. L’empatia rimane così, una caratteristica interna all’individuo, il quale può esprimerla all’osservatore esterno e definirne limiti e confini. | it_IT |
dc.description.abstract | The paper analyses the historical development of the term empathy since the 1960s within the scope of philosophical and psychological. The analysis focuses on the two orientations – cognitive and affective – of developmental psychology, then arriving at the study of multidimensional models, resulting from the union between cognitive and affective aspects and developed for the first time by Norma Feshbach and Martin Hoffman. The empathy-sympathy distinction and the role of the intersubjective matrix in relationships are also contemplated. The evolutionary theory of empathy and the activation mechanisms connected to it are analyzed according to Hoffman's perspective, identifying different types of empathic response through emotional participation in the affective state of others and both the simplest and most complex cognitive processes. However, empathetic suffering can become a source of personal suffering for the observer, who can reduce empathy towards the victim, resulting in the so-called limits of empathy. Since the 1980s, empathy has been considered as a primarily affective experience; the interest of scholars is also aimed at investigating cognitive processes and at identifying suitable scales for measuring empathy. The thesis concludes by demonstrating that the measurement of a theoretical and only apparently abstract concept is possible through a variety of measurement tools and criteria, based on language – verbal reports – and on body reactions – somatic and physiological indexes. Nonetheless, it should be stated that each measurement method has advantages and limitations, since while somatic and physiological indexes concern the arousal and expression of the emotional state of the observer, verbal reports consider the emotional experience in the way it is experienced by the subject. Thus, empathy remains an internal characteristic of the individual, who can express it to the external observer and defines its limits and boundaries. | en_UK |
dc.language.iso | it | |
dc.rights | info:eu-repo/semantics/closedAccess | |
dc.title | Empatia:definizioni, modelli e misurazione in età evolutiva | it_IT |
dc.title.alternative | Empathy:definitions, models and measurement in the developmental age | en_UK |
dc.type | info:eu-repo/semantics/bachelorThesis | |
dc.subject.miur | M-PSI/04 - PSICOLOGIA DELLO SVILUPPO E PSICOLOGIA DELL'EDUCAZIONE | |
dc.publisher.name | Università degli studi di Genova | |
dc.date.academicyear | 2021/2022 | |
dc.description.corsolaurea | 8455 - FILOSOFIA | |
dc.description.area | 4 - LETTERE E FILOSOFIA | |
dc.description.department | 100016 - DIPARTIMENTO DI ANTICHITÀ, FILOSOFIA E STORIA | |