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Genova: Piazza della Vittoria Decostruire lo spazio attraverso l’architettura parametrica/parassitaria

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00_Bolgiani_Claudio_tesi.pdf (22.55Mb)
Autore
Bolgiani, Claudio
Relatore
Galli, Giovanni
Correlatore
Quartara, Andrea
Data
2021-06
Disponibile dal
2021-08-19
Abstract
La tesi si pone come obbiettivo lo studio e la progettazione di un’architettura parassitaria/infestante con forma parametrica, composta da volumi di forma voronoi, proponendo come strategia di intervento la riqualificazione degli spazi di Piazza della Vittoria di Genova. La ricerca esplora inoltre le conseguenze del paradigma che emerge dalla connessione di una cognizione artificiale all’interno del processo progettuale, al fine di far trascendere alla “macchina” il ruolo di strumento passivo o di imitazione del pensiero umano. Studiando nella logica del software Grasshopper un algoritmo che tenga conto di nuvole di punti randomici disposte nello spazio tridimensionale e, disciplinando un pattern di progetto tramite delle curve create con precisi punti di controllo, la logica del computer è in grado di generare dei volumi che seguano sì il percorso della curva, ma che risultino randomici per forma e disposizione. Il manufatto così ottenuto, progettato per farlo interagire in maniera simbiotica con lo spazio che lo circonda, nell’accezione positiva del termine, segue dunque un ulteriore “step” di progettazione, al fine di conferirgli un carattere volto ad impressionare lo spettatore, ispirandosi all’immaginario fantastico di film, fumetti e videogiochi. Per trasporre ciò in forma pratica, si è lavorato con degli scorci visivi che mettessero in risalto questa caratteristica e con aperture e chiusure dello spazio stesso. La qualità intrinseca di un processo di progettazione attuato attraverso software parametrici risiede nella capacità di strutturare uno spazio rappresentativo, non solo approssimando una correlazione tra input ed output, bensì anche rappresentando vettorialmente lo spazio delle possibili configurazioni. Questa tesi prova a dimostrare che il processo cognitivo, legato in maniera imprescindibile al processo progettuale, non risulta negato o limitato ad un problema chiuso, bensì connette il designer e la macchina in un sistema binario di feedback, cercando di sfumare la distinzione che sta tra l’autore e lo strumento ed esplorando le conseguenze di una cognizione che trascende i limiti dell’umano e del meccanico.
Tipo
Thesis
Collezioni
  • Architettura [1197]
URI
https://unire.unige.it/handle/123456789/3846
Metadati
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