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Una nuova porta per il castello. Prodotti e musica locale all'interno del Parco Chalet di Tortona

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00_Tomic_L_tesi.pdf (2.872Mb)
Author
Tomic, Laura
Supervisor
Magliocco, Adriano
Assistant supervisor
Canepa, Maria
Date
2021-03
Data available
2021-08-18
Abstract
Convertire gli spazi in stato di abbandono interessa tecnici, privati, cittadini che hanno modo di ricordare gli ambienti, luoghi un tempo vissuti, proponendo sia soluzioni funzionali a basso impatto sia alternative drastiche come l’abbattimento e la ricostruzione di nuove strutture. Nelle prossime pagine verrà analizzato un complesso di edifici, chiamato Chalet Castello, già analizzato al termine del percorso di studio triennale, dove le condizioni e lo stato dei fabbricati, come anche il suo futuro, erano ben diverso da quelle attuali. Spesso nelle memorie tortonesi viene citato lo Chalet Castello, che ha avuto un ruolo importante nella comunità e nelle diverse generazioni passate e presenti. Lo Chalet Castello ha avuto diverse destinazioni perché negli anni Sessanta è stato uno spazio utilizzato come una discoteca, successivamente negli anni Novanta e inizio Duemila si sono portate avanti servizi comunali come il centro estivo. E seguito un lungo periodo in cui lo stabile versava in stato di abbandono, ma infine è stato affidato all’associazione APS La Fenice che lo ha utilizzato come uno spazio per promuovere attività finanziate dal Comune di Tortona e dall’Unione Europea per offrire uno spazio culturale per i giovani, in cui potersi incontrare per studiare, organizzare attività di educazione civica e implementare programmi di scambi culturali internazionali. A gennaio 2021 è stato presentato l’obbligo di sgomberare gli spazi e cambiare sede, senza precise direttive e informazioni sul futuro del posto. Il lotto comprende tre fabbricati di proprietà comunale. Il pensiero di riutilizzare gli spazi, dato il rinnovato degrado degli anni passati, rende difficile la progettazione di un futuro già incerto. Il ricordo del luogo è ancorato nella storia, negli eventi e nelle persone che hanno avuto la possibilità di vivere momenti memorabili. L’amarezza per la cattiva gestione dello Chalet Castello non è legato al valore storico e architettonico degli edifici, quanto alle cause e al disinteresse di mantenere una continuità di aggregazione in quel polo considerato da molti attrattivo per il punto geografico in cui è collocato. Dopo un attento studio del luogo, delle possibilità di riprogettazione del lotto (immerso nel verde cittadino, letteralmente al centro di una collina boscosa), si è voluto ricostruire un nuovo complesso, con il minor impatto ambientale possibile, in una realtà sempre più attenta alle condizioni climatiche e al crescente interesse per gli aspetti legati all’inquinamento e alla sostenibilità ambientale.
Type
Thesis
Collections
  • Architettura [1197]
URI
https://unire.unige.it/handle/123456789/3842
Metadata
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