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dc.contributor.authorRatto, Giovanni
dc.contributor.authorVajra, Filippo
dc.date.accessioned2020-08-04T13:46:38Z
dc.date.available2020-08-04T13:46:38Z
dc.date.issued2020-04
dc.identifier.urihttps://unire.unige.it/handle/123456789/3111
dc.description.abstractSecondo quanto riportato da INEGI (“Instituto Nacional de Estadística y Geografía”), nel secondo trimestre del 2018, circa 30.500.000 di persone si sono rivolte all’ambito lavorativo informale: queste cifre mostrano un incremento del 3,3% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. A Città del Messico cinque lavoratori su dieci appartengono al settore informale dedicandosi alla pulizia, alla costruzione, al trasporto e a moltissimi tra servizi e attività commerciali. Innanzi a questo scenario alcuni deputati del partito Morena hanno avanzato una proposta di legge per regolarizzare più di 2.000.000 di lavoratori di strada. Anche la municipalità si starebbe attivando per raccogliere cifre milionarie da investire in lavori pubblici. Le presenti ricerca e proposta progettuale muovono dunque nella direzione di trovare un compromesso tra progettazione dello spazio pubblico e occupazione dello stesso da parte degli attori del settore informale, ritenuti non una problematica per la città quanto invece una preziosa risorsa per il funzionamento di una complessa metropoli. Nel vivere la città quotidianamente infatti ci si ritrova ad affrontare spostamenti della durata anche di un’ora o più e durante questo tempo la fruizione viene accompagnata dalla fitta rete di prodotti e servizi offerti informalmente in maniera rapida e ramificata. In seguito ad una analisi sistematica di casi studio incontrati sul campo, dunque, si è proceduto alla stesura del progetto di una infrastruttura urbana in un’area del centro storico della città a forte identità commerciale. Il lotto individuato presenta una preesistenza di semplice copertura metallica edificata per accogliere una comunità di commercianti radicata nella zona da diverse generazioni. La scelta di intervenire in quest’area dunque è stata dettata dalla natura non “vergine” del tessuto urbano e sociale in quanto già era avvenuta una prima mediazione fra logica “top-down” e processi “bottom-up”. Grazie al contatto diretto con gli utenti si sono potute raccogliere alcune delle istanze dominanti delle quali si è tenuto conto durante la progettazione: il risultato è una struttura che lavora a più di una scala spaziale cercando di integrare attenzione al contesto, potenziamento dei servizi e sostenibilità costruttiva.it_IT
dc.language.isoitit_IT
dc.titleLa Megalopoli di nessuno. Una Ricerca e una Proposta per l’Occupazione dello Spazio Pubblico a Città del Messicoit_IT
dc.typeThesisit_IT
unire.supervisorLepratti, Christiano
unire.supervisorCorradi, Massimo
unire.assistantSupervisorVentura, Davide
unire.assistantSupervisorLeon Monjaraz, Pedro
unire.assistantSupervisorHurtado Farfan, Cesar Alejandro
dc.publisher.nameUniversità degli Studi di Genova


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