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Dalla terra al costruito: La Tolentina. Conservazione e riuso di una cascina in terra battuta. Pozzolo Formigaro (AL)

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Casaleggio_Torre_tesi_OK.pdf (55.74Mb)
Author
Casaleggio, Monica
Torre, Marta
Supervisor
Napoleone, Lucina
Assistant supervisor
Calderini, Chiara
Date
2020-04
Data available
2020-08-03
Abstract
La Tesi si focalizza sulla conservazione e il riuso della cascina Tolentina realizzata in terra battuta, situata a Pozzolo Formigaro, Alessandria. Il territorio della Fraschetta (quella porzione di pianura piemontese compresa tra i comuni di Alessandria, Sale, Tortona e Pozzolo Formigaro) è costellato di case in terra cruda. Edifici isolati, che emergono dal terreno in maniera quasi naturale: sono architetture, rovine, spazi famigliari che hanno come comune denominatore il paesaggio in continua evoluzione, definito da inverni freddi, estati torride, la nebbia autunnale e il rosso intenso della terra. L’argomento oggetto di questa Tesi di Laurea tratta l’edilizia in terra rossa e il suo recupero, in particolare prende in considerazione il caso studio della Tolentina, una cascina nel Comune di Pozzolo Formigaro al confine con quello di Tortona, nel cuore della piana alessandrina. L’utilizzo della ‘terra in Fraschetta’ ha permesso, nel tempo, la realizzazione di abitazioni, cascine, trunere, chiese, cappelle campestri e muri di recinzione. In alcuni casi questi manufatti mantengono tuttora un ottimo grado di conservazione che li rende quasi del tutto indistinguibili, rispetto agli edifici in muratura di mattoni (se non per alcuni distacchi d’intonaco), qualora vengano osservati dall’esterno. Queste sono case povere perché costruite con poco denaro, impegno e fatica di persone che lavoravano tutta la vita per “mettersi un tetto sopra la testa”. Al tempo stesso, però, si tratta di abitazioni molto solide e resistenti, capaci di adattarsi in modo versatile ai cambiamenti sociali. La Tolentina assolveva alla funzione di cascina vinicola, risale alla seconda metà del 1600 ed è edificata in aperta campagna secondo la tecnica costruttiva del pisè: è costituita da un insieme di strutture (la casa padronale, il fienile, la stalla e i portici, una piccola cappella campestre con campanile e annessa casa del prete) disposte tra loro in modo da creare un’ampia corte interna. I materiali utilizzati per la struttura muraria sono la terra battuta e i mattoni cotti e crudi. La parte abitata in origine ospitava nove famiglie che vivevano e lavoravano nei vigneti di Otello, nei quali la cascina era immersa. I fabbricati che la componevano erano pensati con una logica che ne permetteva l’implementazione nel lotto senza però compromettere le funzioni e gli spazi caratteristici del lavoro. Oggi è utilizzata come deposito di attrezzature agricole dalla famiglia affittuaria la quale coltiva i campi attorno al fabbricato con il grano della qualità San Pastore: il tempo, gli agenti naturali e gli interventi indiscriminati hanno mutato in gran parte l’aspetto originale della cascina, ormai in stato di abbandono e decadenza. Obbiettivi del lavoro di Tesi sono il recupero e il consolidamento di quelle parti della Tolentina più a rischio, secondo le tecniche e le metodologie d’intervento compatibili con la composizione dell’edificio, nel rispetto del suo stato originale. I punti chiave fondamentali del nostro lavoro sono la conservazione e il riuso della cascina oggetto di Tesi. Quello delle case in terra è un tema affascinante e quasi sconosciuto al grande pubblico che ci rivela come eravamo e, in fondo, come siamo legati ancora oggi alla terra anche se viviamo in palazzi tecnologici dai quali però non riusciamo più a percepire il lento scorrere delle stagioni.
Type
Thesis
Collections
  • Architettura [1197]
URI
https://unire.unige.it/handle/123456789/3091
Metadata
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