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dc.contributor.advisorPesce, Francesco <1983>
dc.contributor.authorLangone, Anastasia <2003>
dc.date.accessioned2025-12-18T14:11:33Z
dc.date.available2025-12-18T14:11:33Z
dc.date.issued2025-12-03
dc.identifier.urihttps://unire.unige.it/handle/123456789/14212
dc.description.abstractLa presente tesi si propone di analizzare la disciplina della sottrazione internazionale di minori, con particolare riferimento alla Convenzione dell’Aja del 25 ottobre 1980 sugli aspetti civili della sottrazione internazionale di minori. L’obiettivo del lavoro è duplice: da un lato, esaminare il quadro normativo internazionale per comprendere come la regola del “rapido ritorno” del minore nello Stato di residenza abituale si concili con le eccezioni previste, in particolare quella fondata sulla volontà del minore; dall’altro, verificare come tali principi trovino concreta applicazione nella prassi giudiziaria. Il primo capitolo è dedicato all’analisi teorica della Convenzione, con approfondimento dei concetti di “residenza abituale”, della ratio del “rapido ritorno” e delle eccezioni al rimpatrio previste, soffermandosi in particolare sull’articolo 13 e sul diritto del minore ad essere ascoltato. Il secondo capitolo affronta l’applicazione pratica di tali principi attraverso lo studio dell’ordinanza n. 24883/2024 della Corte di cassazione, nella quale viene esaminato il bilanciamento operato dai giudici tra gli obblighi internazionali e la tutela effettiva del fanciullo. L’analisi evidenzia come la giurisprudenza italiana si orienti verso un’interpretazione evolutiva della Convenzione, volta a garantire un equilibrio tra l’esigenza di certezza e la centralità del superiore interesse del minore.it_IT
dc.description.abstractThe present thesis aims to analyze the discipline of international child abduction, with reference to the Hague Convention of 25 October 1980 on the Civil Aspects of International Child Abduction. The objective of the work is twofold: on the one hand, to examine the international regulatory framework in order to understand how the rule of “rapid return” of the child to the State of habitual residence is reconciled with the exceptions provided, in particular the one based on the will of the child; on the other hand, to verify how these principles find concrete application in judicial practice.. The first chapter is devoted to the theoretical analysis of the Convention, with an in-depth study of the concepts of “habitual residence”, the ratio of “rapid return” and the exceptions to repatriation envisaged, focusing in particular on article 13 and the right of the child to be heard. The second chapter deals with the practical application of these principles through the study of Order No. 24883/2024 of the Court of Cassation, in which the balance made by judges between international obligations and the effective protection of the child is examined. The analysis highlights how Italian jurisprudence is oriented towards an evolutionary interpretation of the Convention, aimed at ensuring a balance between the need for certainty and the centrality of the best interests of the child.en_UK
dc.language.isoit
dc.rightsinfo:eu-repo/semantics/restrictedAccess
dc.titleLa sottrazione internazionale di minori e il diritto all'ascoltoit_IT
dc.title.alternativeInternational child abduction and the right to listenen_UK
dc.typeinfo:eu-repo/semantics/bachelorThesis
dc.subject.miurIUS/13 - DIRITTO INTERNAZIONALE
dc.publisher.nameUniversità degli studi di Genova
dc.date.academicyear2024/2025
dc.description.corsolaurea10842 - SERVIZI LEGALI ALL'IMPRESA E ALLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE
dc.description.area1 - GIURISPRUDENZA
dc.description.department100013 - DIPARTIMENTO DI GIURISPRUDENZA


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