Indagine conoscitiva sulla corretta igiene delle mani negli operatori sanitari nei dipartimenti Medico, Chirurgico, Emergenza e Accettazione d’Urgenza dell'ASL 5 La Spezia: uno studio osservazionale quantitativo trasversale, focus sulla gestione e consumo di soluzione idroalcolica.

Abstract

L’igiene delle mani rappresenta uno dei mezzi più efficaci per prevenire le Infezioni Correlate all’Assistenza (ICA), fondamentali per la sicurezza in ambito sanitario. L’OMS promuove dal 2005 la campagna “Save Lives: Clean Your Hands”, con la giornata mondiale del 5 maggio come momento simbolico. Le linee guida internazionali OMS ed ECDC evidenziano che fino al 30% delle ICA possa essere evitato con una corretta aderenza alle procedure di igiene. Questo studio ha approfondito il livello di formazione e l’applicazione pratica delle indicazioni OMS tra gli operatori sanitari, focalizzandosi su due parametri: il volume corretto di gel idroalcolico (3 ml) e il tempo minimo di frizionamento (20-30 secondi). È stata inoltre valutata la presenza di microflora sulle mani di alcuni operatori mediante imprinting su piastra di Petri prima e dopo l’igienizzazione. L’indagine, condotta tramite osservazione diretta e campionamento microbiologico, ha coinvolto 125 operatori tra l’Ospedale Sant’Andrea di La Spezia e il San Bartolomeo di Sarzana: 73 infermieri, 36 OSS, 10 medici e 6 fisioterapisti. La fascia d’età più rappresentata è risultata quella 45-60 anni (56,8%). Solo l’8% ha rispettato il tempo di frizione superiore a 20 secondi, mentre il 64% ha utilizzato il volume corretto di 3 ml. L’aderenza più elevata è stata osservata negli infermieri, seguiti da OSS, medici e fisioterapisti. I dipartimenti con migliori risultati sono stati quelli medico (66,3%) ed emergenza-urgenza (53,5%). I dati dimostrano, quindi, che la maggior parte degli operatori non rispetta pienamente le raccomandazioni OMS, richiedendo interventi formativi mirati. Le prove microbiologiche su piastre di Petri hanno confermato che la combinazione ottimale (3 ml per 20-30 secondi) riduce la proliferazione batterica quasi a zero. In linea con gli studi (Singh et al., 2020; Price et al., 2022; Bánsághi et al., 2020), l’efficacia del gel dipende da tempo, volume e formulazione del prodotto. Tempi o quantità infe

Hand hygiene is among the most effective measures to prevent healthcare-associated infections (HAIs) and is a cornerstone of patient safety. Since 2005, the World Health Organization (WHO) has promoted the global hand hygiene campaign, with May 5th designated as the annual awareness day. According to WHO and ECDC guidelines, up to 30% of HAIs can be prevented by adhering to proper hand hygiene procedures. This study explored the training level and practical adherence of healthcare professionals to WHO standards, focusing on two key parameters: the correct rubbing time (20–30 seconds) and the appropriate amount of alcohol-based hand rub (3 ml). Additionally, for a subset of participants, microbial load was assessed through Petri dish imprinting before and after hand disinfection. The research employed direct observation alongside an infection control nurse, using a six-item observational grid based on WHO indications. Microbiological sampling was performed to measure bacterial reduction after sanitization. The sample included 125 healthcare workers from Sant’Andrea Hospital in La Spezia and San Bartolomeo Hospital in Sarzana: 73 nurses (58.4%), 36 healthcare assistants (28.8%), 10 physicians (8%), and 6 physiotherapists (4.8%). The majority were aged 45–60 (56.8%). Only 8% respected the recommended rubbing time (>20 seconds), while 64% used the correct 3 ml volume. Compliance was highest among nurses and within medical and emergency departments, whereas surgical areas showed lower adherence. Findings revealed that 92% of workers rubbed for less than 20 seconds and 36% used less than 3 ml, showing a widespread need for training reinforcement. Microbiological results confirmed that correct duration and volume led to minimal bacterial growth, validating WHO’s recommendations. Consistent with studies by Singh et al. (2020), Price et al. (2022), and Bánsághi et al. (2020), the study underscores how alcohol concentration, formulation, volume, and contact time critically af