Trisomia 21 e Disturbi pervasivi dello sviluppo: sinergie nella terapia orale domiciliare e professionale.

Abstract

La presente tesi analizza l’efficacia di un approccio integrato all’igiene orale nei pazienti affetti da trisomia 21 e disturbi pervasivi dello sviluppo, evidenziando la sinergia tra trattamento professionale e terapia domiciliare personalizzata. Dopo un inquadramento teorico sulla disabilità e sulle implicazioni odontoiatriche associate, lo studio si focalizza su un campione di quindici pazienti di età compresa tra i 30 e 65 anni, sottoposti a sedute di igiene orale professionale, di cui sei anche a un programma di motivazione e istruzione domiciliare.

L'intervento prevedeva l’educazione all’uso dello spazzolino elettrico e il coinvolgimento attivo del caregiver per garantire la continuità delle pratiche apprese. I risultati hanno evidenziato un miglioramento significativo dell’indice di placca, passato dal 100% iniziale al 65% nel gruppo trattato esclusivamente in ambito professionale e al 40% nel gruppo seguito anche domiciliarmente.

Oltre ai benefici clinici è stato osservato anche un progresso nella collaborazione dei pazienti, reso possibile da un approccio graduale e non coercitivo.

Lo studio conferma come la combinazione di educazione, motivazione e assistenza professionale rappresenti una strategia efficace per promuovere la salute orale e migliorare la qualità di vita dei pazienti con disabilità cognitiva e motoria.

This thesis analyzes the effectiveness of an integrated approach to oral hygiene in patients with Trisomy 21 and pervasive developmental disorders, highlighting the synergy between professional treatment and personalized home-based therapy. After a theoretical framework on disability and its related dental implications, the study focuses on a sample of fifteen patients aged between 30 and 65 years, all of whom underwent professional oral hygiene sessions; six of these patients also participated in a home motivation and instruction program.

The intervention included education on the use of the electric toothbrush and the active involvement of the caregiver to ensure continuity of the learned practices. The results showed a significant improvement in the plaque index, decreasing from an initial 100% to 65% in the group treated exclusively in the professional setting and to 40% in the group that also received home follow-up.

In addition to clinical benefits, a noticeable improvement in patient cooperation was observed, made possible by a gradual and non-forced approach.

The study confirms that the combination of education, motivation, and professional assistance represents an effective strategy to promote oral health and improve the quality of life of patients with cognitive and motor disabilities.