Prevenzione delle recidive dopo ricostruzione chirurgica del LCA: il ruolo dei test funzionali nel rientro al gioco

Abstract

Lo scopo dello studio è stato quello di analizzare dati di test clinici e di metterli in relazione con gli eventi di recidiva, in seguito a chirurgia ricostruttiva del leg. crociato anteriore. I risultati potrebbero aiutare nella scelta dei test e delle tempistiche di recupero, favorendo la creazione di un protocollo standardizzato. Il pool di atleti include calciatori agonisti, di entrambi i sessi e di età compresa tra i 12 e i 55 anni. È stata utilizzata una batteria di test da effettuare durante la valutazione per il return-to-play (RTP). Nel caso in venissero evidenziati giocatori non pronti, il protocollo avrebbe previsto ulteriore fisioterapia e una rivalutazione. Di 211 atleti, ne sono stati ricontattati 97; questi sono stati analizzati dividendoli in gruppi: non reinfortunati (61 atleti), reinfortunati (17 atleti), gruppo di controllo (17 atleti non reinfortunati con caratteristiche biometriche simili ai reinfortunati). Gli atleti di cui mancavano dati sono stati esclusi. Dall’analisi statistica è emerso che i non reinfortunati presentavano il maggior numero di differenze significative tra lato sano e operato; il gruppo dei reinfortunati inoltre mostrava più differenze statisticamente significative rispetto al gruppo di controllo. Non sempre chi è rientrato all’attività dopo i 6 mesi ha ottenuto risultati migliori nei test rispetto a chi è rientrato prima. Coloro i quali si sono reinfortunati lo stesso legamento avevano più differenze significative, tra lati sano/operato, rispetto agli atleti infortunati al controlaterale. Abbiamo riscontrato nel nostro campione una percentuale di recidive inferiore rispetto alla letteratura: questo dato suggerisce che i test costituiscono un valido strumento per trovare soggetti a rischio. Tale valutazione presenta limiti come dimostrato dalla presenza di molteplici asimmetrie nei maschi non reinfortunati: ciò indica che non sempre le differenze sano/operato corrispondono a un maggiore rischio di reinfortunio.

The aim of the study was to analyze clinical trial data and to relate them to the events of recurrence, following reconstructive surgery of the anterior cruciate leg. The results could help in the choice of tests and recovery times, favoring the creation of a standardized protocol. The pool of athletes includes competitive footballers, of both sexes and aged between 12 and 55 years. A battery of tests was used to be carried out during the evaluation for return-to-play (RTP). In the event that players were not ready, the protocol would have provided for further physiotherapy and a re-evaluation. Of 211 athletes, 97 were contacted; These were analyzed by dividing them into groups: non-reinjured (61 athletes), reinjured (17 athletes), control group (17 non-reinjured athletes with biometric characteristics similar to the reinjured). Athletes for whom data were missing were excluded. The statistical analysis showed that the non-injured had the highest number of significant differences between the healthy and operated sides; The reinjured group also showed more statistically significant differences than the control group. Those who returned to activity after 6 months did not always obtain better results in tests than those who returned earlier. Those who reinjured the same ligament had more significant differences between the healthy/operated sides than athletes injured at the contralateral. We found in our sample a lower percentage of recurrences than in the literature: this data suggests that tests are a valid tool for finding subjects at risk. This evaluation has limitations as demonstrated by the presence of multiple asymmetries in males who have not been reinjured: this indicates that the differences between healthy and operated do not always correspond to a greater risk of re-injury.