Sindrome di Sjögren, ruolo dell’igienista dentale nella prevenzione e gestione delle complicanze odontoiatriche correlate alla patologia.

Abstract

La Sindrome di Sjögren è una malattia autoimmune cronica e sistemica, caratterizzata da una progressiva disfunzione delle ghiandole esocrine, in particolare quelle salivari e lacrimali. Questa disfunzione si traduce clinicamente in xerostomia (secchezza orale) e xeroftalmia (secchezza oculare), due condizioni che compromettono significativamente la qualità della vita dei pazienti. La prevalenza della sindrome è stimata tra lo 0,03% e lo 0,05% nella popolazione generale, con una netta predominanza femminile, soprattutto tra i 40 e i 60 anni. Nonostante la sua diffusione, la sindrome di Sjögren resta spesso sottodiagnosticata, con tempi medi di diagnosi che possono superare i due anni dall’esordio dei sintomi. La secchezza delle mucose orali, in particolare, può essere inizialmente sottovalutata o attribuita ad altre condizioni più comuni, come l’assunzione di farmaci o il naturale invecchiamento. Dal punto di vista odontoiatrico, la Sindrome di Sjögren riveste un’importanza particolare. La saliva svolge un ruolo fondamentale nella protezione del cavo orale, contribuendo alla remineralizzazione dello smalto, al controllo del pH, all’azione antimicrobica e alla detersione meccanica dei residui alimentari. Nei pazienti con Sjögren, la riduzione della secrezione salivare comporta un aumento significativo dell’incidenza di carie, gengiviti, candidosi orale, alitosi e disturbi della masticazione e fonazione. In questo contesto, l’igienista dentale ha un ruolo centrale non solo nella prevenzione delle complicanze orali, ma anche nell’educazione terapeutica del paziente e nel monitoraggio a lungo termine. Un approccio basato su protocolli di prevenzione personalizzati, controlli periodici, uso di prodotti ad azione remineralizzante e stimolanti salivari è oggi considerato essenziale nella gestione clinica di questi pazienti.

Sjögren’s Syndrome is a chronic, systemic autoimmune disease characterized by progressive dysfunction of the exocrine glands, particularly the salivary and lacrimal glands. This dysfunction clinically manifests as xerostomia (oral dryness) and xerophthalmia (ocular dryness), two conditions that significantly impair patients’ quality of life.

The prevalence of the syndrome is estimated to be between 0.03% and 0.05% in the general population, with a marked female predominance, especially between the ages of 40 and 60. Despite its spread, Sjögren’s Syndrome often remains underdiagnosed, with an average diagnostic delay that may exceed two years from the onset of symptoms.

Oral mucosal dryness, in particular, may initially be underestimated or attributed to more common conditions, such as medication use or natural aging.

From a dental perspective, Sjögren’s Syndrome holds particular importance. Saliva plays a fundamental role in the protection of the oral cavity, contributing to enamel remineralization, pH control, antimicrobial action, and the mechanical cleansing of food debris. In patients with Sjögren’s, reduced salivary secretion leads to a significant increase in the incidence of caries, gingivitis, oral candidiasis, halitosis, and difficulties in chewing and speaking.

In this context, the dental hygienist plays a central role not only in preventing oral complications but also in therapeutic education and long-term monitoring of the patient. An approach based on personalized prevention protocols, regular check-ups, and the use of remineralizing and saliva-stimulating products is now considered essential in the clinical management of these patients.