Confronto fra stili di vita e incidenza del carcinoma colonrettale: l'esperienza dell 'S.S.D "Valutazione e organizzazione dello screening" Asl 3 Regione Liguria.

Abstract

Il carcinoma colonrettale (CCR) rappresenta una delle principali cause di morte per tumore nei Paesi industrializzati, ma costituisce al contempo una delle neoplasie più prevenibili grazie all’adozione di stili di vita sani e all’attivazione di programmi di screening organizzati. La presente tesi analizza l’esperienza della S.S.D. Valutazione ed Organizzazione dello Screening di ASL3 Liguria, con l’obiettivo di valutare la correlazione tra abitudini di vita e incidenza di lesioni precancerose o neoplastiche identificate durante le attività di screening.

Lo studio ha coinvolto 217 soggetti, uomini e donne tra i 50 e i 74 anni, positivi al test immunochimico per la ricerca del sangue occulto fecale (FIT) e successivamente sottoposti a colonscopia. Attraverso la somministrazione di un questionario sono stati raccolti dati anamnestici, antropometrici e comportamentali relativi a fumo, consumo di alcol, attività fisica, abitudini alimentari e indice di massa corporea (BMI). I risultati evidenziano una significativa associazione tra comportamenti a rischio (obesità, consumo di carni rosse e snack, scarsa attività fisica, fumo e abuso di alcol) e presenza di adenomi avanzati o carcinoma. Al contrario, un’elevata assunzione di frutta e verdura risulta correlata a una riduzione dell’incidenza delle lesioni.

L’analisi conferma l’importanza della prevenzione primaria, basata sulla promozione di corretti stili di vita, e della prevenzione secondaria mediante programmi di screening periodici. L’approccio integrato adottato da ASL3, fondato su educazione sanitaria, counselling motivazionale e presa in carico multidisciplinare, rappresenta un modello efficace per la riduzione dell’incidenza e della mortalità per CCR, ponendo le basi per un ampliamento della popolazione target e per un miglioramento continuo della qualità dell’assistenza preventiva.

Colorectal cancer (CRC) is one of the leading causes of cancer-related death in industrialized countries; however, it is also among the most preventable malignancies through the adoption of healthy lifestyles and the implementation of organized screening programs. This thesis analyzes the experience of the S.S.D. Valutazione ed Organizzazione dello Screening of ASL3 Liguria, with the aim of assessing the correlation between lifestyle habits and the incidence of precancerous or neoplastic lesions detected during screening activities.

The study involved 217 subjects, men and women aged 50 to 74 years, who tested positive on the fecal immunochemical test (FIT) and subsequently underwent colonoscopy. A structured questionnaire collected anamnestic, anthropometric, and behavioral data related to smoking, alcohol consumption, physical activity, dietary habits, and body mass index (BMI). The results show a significant association between risk behaviors (obesity, high intake of red meat and processed foods, low physical activity, smoking, and excessive alcohol use) and the presence of advanced adenomas or colorectal carcinoma. Conversely, a high intake of fruits and vegetables was associated with a reduced incidence of such lesions.

The analysis confirms the importance of primary prevention, based on the promotion of healthy lifestyle habits, and secondary prevention through periodic screening programs. The integrated approach adopted by ASL3—combining health education, motivational counseling, and multidisciplinary patient management—proves to be an effective model for reducing CRC incidence and mortality. This experience provides a valuable framework for expanding the target population and continuously improving the quality and effectiveness of preventive care.